Femminicidio Martina Carbonaro

Martina Carbonaro, i genitori insultati sui social: «Siete dei terroni, delle bestie»

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Written by Irene Vitturri

30 Maggio 2025

📍 Luogo: Afragola

Dopo il brutale femminicidio di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa dall’ex fidanzato a colpi di pietra, i genitori della ragazza sono finiti nel mirino di un’ondata di odio online. Accuse ingiustificate, insulti razzisti e frasi cariche di disprezzo hanno colpito Marcello Carbonaro ed Enza Cossentino, genitori della giovane vittima, che ora hanno deciso di reagire legalmente. Accompagnati dall’avvocato Sergio Pisani, si sono recati presso la stazione dei Carabinieri per presentare una denuncia per diffamazione aggravata.

Le frasi d’odio su TikTok: “Siete dei terroni, delle bestie”

Il video finito al centro della denuncia è stato pubblicato su TikTok da un profilo anonimo, che ha puntato il dito contro i genitori di Martina, attribuendo a loro la responsabilità morale della morte della figlia. Tra le frasi più gravi si leggono: «Siete dei terroni», «Siete delle bestie», «In Italia gli ignoranti non dovrebbero fare figli» e persino: «Ci vorrebbe una patente per procreare, e chi è ignorante andrebbe sterilizzato». Una valanga di odio, intolleranza e violenza verbale che ha profondamente ferito una famiglia già devastata da un lutto atroce.

La risposta dei genitori di Martina Carbonaro: “Ci hanno ammazzato nostra figlia, basta odio”

«Ce l’hanno ammazzata», ha detto con la voce rotta Marcello, il papà di Martina, parlando col deputato Francesco Emilio Borrelli, che si è fatto portavoce della loro richiesta di giustizia. La mamma, Enza, ha aggiunto: «Le accuse ricevute sono cattive, ingiuste e disumane. Voglio solo giustizia e rispetto per mia figlia». Entrambi hanno sottolineato come il dolore sia diventato ancora più insopportabile per via delle offese ricevute sui social. Offese che negano anche il loro immenso amore e la forza dimostrata in questi giorni.

Solidarietà e vicinanza: lo Stato è con loro

Nella giornata del 30 maggio, i genitori di Martina hanno incontrato diverse figure istituzionali. Tra questi, il prefetto di Napoli Michele di Bari, il sindaco di Afragola Antonio Pannone, la presidente della Commissione parlamentare sul femminicidio Martina Semenzato e il sottosegretario Alfredo Mantovano, tutti uniti nel dolore e nel riconoscimento di quanto accaduto. Semenzato ha parlato di «dovere morale di vicinanza», mentre Mantovano ha invitato alla riflessione collettiva: «Questi episodi sono complessi, non si fermano con un decreto».

Una comunità che non dimentica: la veglia davanti alla scuola di Martina Carbonaro

Nonostante l’odio sui social, sono tanti i segnali di solidarietà che stanno arrivando alla famiglia Carbonaro. In serata, a Casoria, davanti alla scuola che Martina frequentava, si è svolta una veglia silenziosa. Presenti amici, compagni e insegnanti. Un ragazzo ha letto un tema in cui ha detto: «Credici quando diciamo che non siamo tutti uguali. Ci sono ragazzi che credono nell’amore. Quello vero».

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