📍 Luogo: San Pietro di Caridà
Una tragedia annunciata si è consumata nella mattina del 29 maggio a San Pietro di Caridà, piccolo comune al confine tra la provincia di Reggio Calabria e quella di Vibo Valentia. Michele Vallelunga, 27 anni, ucciso in un agguato a colpi di lupara mentre percorreva una strada interpoderale in località Prateria, zona montuosa e isolata. L’uomo, operaio e già noto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti, sarebbe convolato a nozze tra una settimanacon la sua fidanzata, sorella di Salvatore Oppedisano, rimasto ferito nell’attacco.
L’agguato: due uomini armati e col volto coperto
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, grazie anche alla testimonianza del ferito, l’imboscata messa a segno da due uomini armati di fucili caricati a pallettoni e con i volti coperti da passamontagna. I killer, arrivati sul posto a bordo di una jeep, hanno atteso nascosti dietro una siepe e hanno aperto il fuoco quando le vittime sono giunte a bordo di un trattore per tagliare legna.
Michele Vallelunga raggiunto al torace e alla testa, è morto sul colpo. Il cognato Salvatore Oppedisano è riuscito a salvarsi lanciandosi dal mezzo e rotolando in una scarpata. Ha riportato solo una lieve escoriazione al naso e ha immediatamente dato l’allarme, permettendo l’arrivo dei soccorsi e delle forze dell’ordine.
Una scia di sangue lunga tre anni
L’agguato di ieri non è un caso isolato. Michele Vallelunga era il cognato di Domenico Oppedisano, ucciso l’8 aprile 2024, sempre a San Pietro di Caridà e con modalità analoghe: colpi di fucile caricato a pallettoni. Domenico era il fratello di Salvatore e della fidanzata di Michele. Un legame familiare tragicamente segnato da una catena di violenze.
Nella stessa zona, infatti, si contano quattro delitti in appena tre anni. Il 10 settembre 2022, Alessandro Morfei, 30 anni, venne ucciso mentre lavorava su un trattore nelle campagne di Dinami, a pochi chilometri di distanza. Il 14 novembre 2023, ancora a San Pietro di Caridà, Stefano Cirillo, 21 anni, fu assassinato con colpi di pistola, uno dei quali lo colpì alla testa.
Indagini in corso: chi era il vero obiettivo?
La Procura di Palmi, che coordina l’inchiesta, sta cercando di chiarire se l’intento dei sicari fosse eliminare entrambi gli uomini o solo Vallelunga. Il fatto che anche Oppedisano sia sopravvissuto e abbia fornito indicazioni precise rappresenta un elemento importante per le indagini. Non si esclude che l’omicidio possa essere parte di una faida locale, alimentata da vecchi rancori o interessi legati al controllo del territorio.
Gli investigatori stanno analizzando i precedenti delle vittime e ricostruendo gli spostamenti nelle ore precedenti all’agguato, nella speranza di fare luce su un nuovo capitolo della scia di sangue che continua a insanguinare la zona tra Reggio e Vibo.