Neonato seviziato a Padova

Neonato seviziato dal padre a Padova: lesioni irreversibili per ottenere sussidi, amputata la lingua al piccolo

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Written by Irene Vitturri

29 Maggio 2025

📍 Luogo: Padova

Un neonato ricoverato presso il reparto di pediatria dell’ospedale di Padova è stato vittima di sevizie e gravi maltrattamenti da parte del padre, un giovane di 22 anni. Secondo le accuse mosse dalla Procura, l’uomo avrebbe volontariamente provocato lesioni al figlio per renderlo disabile, con l’obiettivo di denunciare l’ospedale, ottenere un risarcimento economico e accedere a sussidi statali destinati ai genitori di minori con gravi patologie. Le indagini, avviate dopo i sospetti del personale medico, hanno confermato che il piccolo peggiorava in modo anomalo dopo ogni visita del padre.

Neonato seviziato a Padova – Le telecamere hanno incastrato il 22enne: manovre deliberate per danneggiare il neonato

Il punto di svolta dell’inchiesta è arrivato con l’installazione di telecamere di sorveglianza nella stanza in cui era ricoverato il neonato. I filmati mostrano il padre entrare in camera, guardarsi attorno con fare sospetto, e compiere manovre violente e ripetute sul figlio. In particolare, il giovane inseriva le dita nella gola del piccolo, provocandogli danni gravi al cavo orale, e gli schiacciava il torace fino a causare gravi problemi respiratori.

Secondo la ricostruzione della polizia, queste sevizie venivano interrotte solo momentaneamente all’arrivo di personale medico o di altri familiari. Poi, non appena rimasto solo, il padre riprendeva gli abusi. Gli agenti sono intervenuti dopo aver assistito all’ennesima violenza in tempo reale, fermando l’uomo.

Neonato seviziato a Padova – Lesioni permanenti: il piccolo ha subito l’amputazione della lingua

I medici, dopo attenti esami, sono stati costretti a procedere all’amputazione della lingua del neonato, resasi necessaria per salvargli la vita a causa delle lesioni irreversibili. L’indagine medico-legale, svolta durante un incidente probatorio, ha confermato la natura traumatica e non accidentale delle ferite, compatibili con la versione della Procura.

Il padre si difende: «Volevo solo aiutarlo»

Durante l’incidente probatorio, il padre ha cercato di difendersi affermando di non aver mai voluto fare del male al figlio. Ha dichiarato che il bambino soffriva di apnea e che lui avrebbe soltanto cercato di aiutarlo, su indicazione di un presunto parere medico. La Procura, però, ritiene che l’unico scopo del 22enne fosse quello di simulare una grave disabilità per ottenere risarcimenti e sussidi statali. Attualmente, l’uomo è sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora in Veneto.

La madre e i figli in una struttura protetta

La madre del piccolo e i due figli sono stati allontanati dal giovane e trasferiti in una struttura protetta. I maltrattamenti, stando alle ricostruzioni dell’accusa, sarebbero iniziati sin dai primi mesi di vita del neonato e si sarebbero protratti fino al 30 ottobre dell’anno scorso, giorno in cui è avvenuto l’intervento decisivo delle forze dell’ordine.

Ora, con la perizia medica agli atti, la Procura di Padova si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per il giovane padre. Un caso che ha scosso l’opinione pubblica per la sua ferocia e per la lucida premeditazione delle azioni compiute contro una creatura indifesa.

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