Mustafa Sahin

Cadavere senza testa sull’A22: era Mustafa Sahin, ucciso dal suocero Alfonso Porpora

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Written by Irene Vitturri

13 Giugno 2025

📍 Luogo: Alto Adige

Sono passati oltre 16 anni da quando, il 21 febbraio 2008, un cadavere decapitato venne rinvenuto all’interno di uno scatolone abbandonato lungo la corsia sud dell’autostrada A22, all’altezza di Chiusa, in provincia di Bolzano. Di quel corpo si ignorava tutto: identità, causa della morte, circostanze dell’abbandono. Ora, finalmente, grazie a una confessione scioccante, è stata fatta luce su uno dei cold case più inquietanti dell’Alto Adige.

L’identità della vittima: Mustafa Sahin, 20 anni

La vittima è Mustafa Sahin, giovane cittadino tedesco di origini turche, appena ventenne al momento della morte. A confermarlo è stata la comparazione del DNA effettuata con i figli e i genitori del ragazzo. Ma a dare l’impulso decisivo all’identificazione è stata la confessione dell’assassino, che si trovava già in carcere in Germania.

L’omicida: Alfonso Porpora, suocero della vittima

A uccidere Mustafa Sahin è stato il suoceroAlfonso Porpora, oggi detenuto in regime di ergastolo nel carcere di Ellwangen per altri due omicidi. Classe 1964, di origini siciliane, Porpora strangolò il giovane il 13 febbraio 2008, nel garage di casa a Sontheim an der Brenz, in Germania. Dopo il delitto, caricò il corpo in auto e lo trasportò fino in Italia, dove lo abbandonò in uno scatolone sull’A22, tra Roma e Napoli.

Una confessione shock e l’identificazione

La svolta è arrivata solo recentemente, quando Porpora ha ammesso il delitto durante un interrogatorio in carcere. Ha confessato di aver ucciso il genero, anche se non ha mai rivelato il movente e ha negato di aver tagliato la testa del ragazzo, che non è mai stata ritrovata. A confermare l’identità del corpo sono stati i vestiti e le mani, riconosciuti dalla figlia di Porpora, moglie della vittima. Le foto del cadavere inviate dalla questura di Bolzano alla polizia tedesca sono bastate per iniziare le verifiche incrociate.

L’annuncio è arrivato dal procuratore Axel Bisignano, che ha definito la risoluzione del caso «una vittoria della collaborazione internazionale» tra le forze dell’ordine tedesche e italiane.

Mustafa Sahin – Un caso che sconvolse l’Italia

Il macabro ritrovamento del corpo senza testa aveva sconvolto l’opinione pubblica nel 2008, alimentando ipotesi e misteri. Nessuna denuncia di scomparsa corrispondeva alle caratteristiche del cadavere, nessun collegamento era stato possibile. Solo oggi si scopre che Mustafa Sahin era stato ucciso in Germania e abbandonato in Italia, vittima di un gesto efferato compiuto da chi avrebbe dovuto far parte della sua famiglia.

Il mistero della testa mai ritrovata

Nonostante la confessione, rimane irrisolto il mistero della testa mancante. Porpora continua a negare qualsiasi responsabilità nel sezionamento del corpo e non ha fornito alcuna indicazione sul luogo in cui la testa potrebbe trovarsi. Un enigma che pesa ancora sull’intera vicenda e che lascia aperti spiragli inquietanti su una dinamica ancora oscura.

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