Omicidio Vassallo 2025

Omicidio Vassallo, udienza preliminare al via dopo 15 anni: cosa cambia il 16 settembre 2025

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Written by Redazione

16 Settembre 2025

📍 Luogo: Salerno

Salerno, 16 settembre 2025 – L’udienza preliminare per l’Omicidio Vassallo 2025 prende il via oggi al Tribunale di Salerno. Dopo 15 anni, la vicenda che ha visto protagonista Angelo Vassallo, sindaco di Pollica noto come “il sindaco pescatore”, avanza verso un momento giudiziario decisivo. Sono quattro gli indagati nei confronti dei quali la Procura chiede il rinvio a giudizio con l’accusa di concorso in omicidio.

Gli enti pubblici, le associazioni e lo Stato si costituiscono parte civile, mentre la famiglia Vassallo chiede la verità. Spicca l’assenza di alcuni imputati, ma la richiesta unitaria di giustizia lascia intendere che la memoria del sindaco resta viva nella comunità.

Perché oggi è una giornata cruciale

Oggi 16 settembre 2025 segna una data storica per il processo che riguarda la morte di Angelo Vassallo. È la prima udienza preliminare dopo anni di indagini, depistaggi e attese. Il fatto che la Procura di Salerno chieda il rinvio a giudizio per quattro imputati rappresenta una svolta nel caso.

Tra gli indagati figurano figure legate alle forze dell’ordine, un imprenditore e legami sospetti con organizzazioni criminali e traffici di droga, secondo l’accusa. Il processo dovrà stabilire non soltanto le responsabilità individuali, ma chiarire chi ha favorito, ostacolato o nascosto verità e prove in questi anni.

Chi sono gli indagati

Gli imputati per l’Omicidio Vassallo 2025 sono:

  • Fabio Cagnazzo, ufficiale dei Carabinieri;
  • Lazzaro Cioffi, ex brigadiere;
  • Romolo Ridosso, ex collaboratore di giustizia;
  • Giuseppe Cipriano, imprenditore di Scafati.

Tra gli altri coinvolti c’è Giovanni Cafiero, accusato non di omicidio ma di traffico di droga.

Tutti gli imputati contestati per concorso in omicidio fanno fronte comune davanti al giudice, ma alcune difese hanno già sollevato questioni processuali. Alcune richieste di costituzione di parte civile sono state accolte oggi.

Le parti civili e le richieste di costituzione

Nell’udienza preliminare di oggi molte entità hanno formalmente chiesto di costituirsi parte civile. Oltre alla famiglia Vassallo, lo fanno:

  • la Fondazione “Angelo Vassallo Sindaco Pescatore”;
  • la Presidenza del Consiglio dei Ministri;
  • il Ministero della Giustizia;
  • il Ministero dell’Interno;
  • la Regione Campania;
  • la Provincia di Salerno;
  • il Comune di Pollica;
  • Anci;
  • diverse associazioni tra cui Libera;
  • anche Bruno Humberto Damiani, noto come “il Brasiliano”, che chiede di far valere la propria estraneità dai fatti imputati.

Le richieste di parte civile rafforzano il profilo pubblico del processo: non è soltanto un fatto giudiziario, ma un momento simbolico per la comunità della legalità e della memoria civile.

I fatti dell’omicidio

Angelo Vassallo fu ucciso il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola mentre rincasava. Sindaco pescatore, Vassallo si era distinto per le sue battaglie civiche contro discariche e traffici illegali: l’ipotesi è che avesse scoperto un traffico di droga che attraversava il suo territorio, e che la sua scoperta lo abbia reso obiettivo di chi volesse evitare denunce.

Nel corso degli anni si sono alternate versioni, depistaggi, archiviazioni, poi riaperture del caso. L’indagine ha coinvolto magistrati, Carabinieri, collaboratori di giustizia e ha ricevuto anche l’attenzione di associazioni nazionali.

Le accuse precise

La Procura chiede il processo nei confronti dei quattro imputati con l’accusa di concorso in omicidio. Questo significa che, secondo l’accusa, avrebbero tutti avuto ruoli diversi ma cooperato nel commettere il delitto che ha tolto la vita a Vassallo.

Tra gli elementi al centro dell’indagine ci sono: la possibile copertura di traffici illeciti, il legame con la criminalità organizzata, e la responsabilità nel non aver segnalato o contrastato comportamenti sospetti.

Il rinvio e le date chiave

L’udienza preliminare odierna non fissa il processo vero e proprio ma verifica se ci sono abbastanza elementi per mandare a giudizio gli imputati. Il giudice deciderà nei prossimi mesi se accoglierà le richieste della Procura.

È già stato fissato un nuovo appuntamento per il 17 ottobre 2025, quando si discuteranno le domande di costituzione di parte civile non ancora esaminate e questioni preliminari.

Il ruolo della Fondazione Vassallo

Fondamentale è la presenza della Fondazione “Angelo Vassallo Sindaco Pescatore”, guidata dalla famiglia del sindaco, che ha chiesto da anni che “non si cerchi vendetta ma verità”. La Fondazione ha sollecitato la partecipazione dello Stato e delle istituzioni al processo.

Può assumere parte attiva nel processo come parte civile, esercitando il diritto di ottenere risarcimenti morali ma soprattutto promuovendo che il caso resti pubblico e che la memoria del sindaco non scompaia nei meandri giudiziari.

Commenti e reazioni

Dario Vassallo, fratello di Angelo, ha parlato oggi all’esterno del tribunale definendo la giornata come “importante” per sé, per la famiglia e per la democrazia. Ha ricordato che uomo dello Stato è tra gli indagati, e che la responsabilità non è solo personale ma istituzionale. Ha anche lamentato l’assenza della politica.

L’avvocato Antonio Ingroia ha celebrato l’ampio numero di enti che si sono costituiti parte civile, come segnale che “c’è un’Italia che crede ancora nella giustizia”.

Le incognite restanti

Nonostante il passaggio odierno, rimangono numerosi punti oscuri: non è stato ancora individuato l’autore materiale dell’omicidio, né è stata recuperata l’arma. Numerosi interrogativi sulle omissioni, sui depistaggi, sulle responsabilità specifiche restano da chiarire.

Ci sono dubbi anche su come alcuni indagati possano aver agito, se con dolo, se per concorso morale o materiale, se con omissione.

Omicidio Vassallo 2025: memoria, legalità e attesa

A quindici anni dalla morte del sindaco, la vicenda ha assunto valore simbolico per la comunità di Pollica, per la Campania e per l’Italia. Vassallo è diventato un simbolo della lotta alla corruzione, dell’impegno civico e della protezione dell’ambiente.

Molte associazioni, enti locali e cittadini attendono oggi non solo una sentenza, ma che la verità emerga, che la giustizia si mostri non come promessa ma come fatto concreto.

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