auto benzina diesel 2035

Stop auto a benzina e diesel dal 2035: le nuove regole per ibridi e usato

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Written by Redazione

16 Settembre 2025

Le nuove norme su auto benzina diesel 2035 introdurranno multe per chi non rispetta gli obiettivi di emissione; ibridi e auto usate subiranno restrizioni e controlli più rigidi. Il piano prevede che dal 2035 non verranno più vendute auto nuove con motore a combustione interna nell’Unione Europea, mentre per i veicoli usati e per gli ibridi ci saranno transizioni graduali con penalizzazioni per i modelli più inquinanti.

È previsto che chi non si adeguerà alle normative si troverà a pagare sanzioni salate, e che le città italiane inizieranno già ad applicare blocchi e regolamentazioni specifiche sui veicoli diesel e benzina meno performanti.

Cosa significa “auto benzina diesel 2035”

La normativa europea stabilisce che a partire dal 1° gennaio 2035 non potranno essere venduti nel mercato UE veicoli nuovi a benzina o diesel che emettono CO₂, ovvero che non siano a emissioni zero. Questo obbligo non riguarda i veicoli già in circolazione né quelli usati acquistati precedentemente.

Gli ibridi, che combinano motore elettrico e combustione, avranno una posizione intermedia: ammessi ancora per alcuni anni ma con limiti più severi sulle emissioni, tassazioni più alte e costi di gestione che cresceranno.

Impatto sulle auto usate

Anche per il settore dell’usato le conseguenze saranno significative. Le auto a benzina o diesel meno recenti o con standard inferiori saranno sempre meno accettate in città con zone a traffico limitato (ZTL) o aree di qualità dell’aria aggravate.

I proprietari di veicoli usati dovranno considerare:

  • valore residuo che può calare drasticamente per auto non conformi;
  • bollo più caro per emissioni alte;
  • rischi di restrizioni di circolazione in base alle ordinanze locali;
  • difficoltà nella vendita se non si tratta di modelli “puliti” o ibridi/zero emissioni.

Le multe e le penalità

Le multe entreranno in vigore per i costruttori che non rispettano le soglie di emissione media del parco auto venduto: ogni grammo di CO₂ oltre i limiti stabiliti sarà sanzionato.

Per i cittadini, penalità indirette:

  • limitazioni locali del traffico per auto non conformi;
  • maggior costo del bollo auto;
  • possibili tributi comunali per modifiche nelle zone urbane.

Quali sono le regole UE

L’Unione Europea ha approvato standard Euro 7 che impongono limiti più rigidi su emissioni nocive come NOₓ e particolato. Le regole UE prevedono che dal 2035 nuovi veicoli leggeri debbano essere a emissioni zero per quanto riguarda la CO₂.

Le case automobilistiche sono obbligate a ridurre progressivamente la media di emissione del proprio parco vetture venduto per evitare multe gravose che possono essere calcolate for vehicle × (emission over limit) × sanzione per grammo.

Cosa cambia in Italia

In Italia, le amministrazioni locali stanno lavorando su regolamenti che anticipano in parte le misure UE: blocchi per i veicoli diesel più vecchi, incentivi per veicoli elettrici e ibridi, aumenti del bollo per emissioni elevate.

Si prevede che entro il 2030 molte città italiane implementeranno restrizioni per le auto a benzina/diesel usate che non rispettano standard emissione Euro 6 o superiori.

Le prospettive per gli ibridi

Gli ibridi godranno di un periodo transitorio. Per molti anni potranno circolare, ma:

  • saranno soggetti a tassazioni crescenti;
  • il costo del carburante e manutenzione sarà penalizzato se comparato agli zero emissioni;
  • potrebbero non avere accesso a incentivi statali quando questi verranno riservati ai mezzi completamente elettrici.

Tempi e passi principali

Cronologia prevista:

  1. Dal 2025-2026: entrata in vigore di normative più strette per emissioni, soprattutto per nuove omologazioni.
  2. Nel corso del decennio: rafforzamento dei controlli su usato, bollo, limitazioni comunali.
  3. 2035: stop alla vendita di auto nuove a benzina o diesel.
  4. Periodo successivo: forte spinta elettrica, infrastruttura di ricarica, incentivi restanti solo per veicoli zero emissioni.

Criticità e dubbi

  • Impatto economico su chi possiede veicoli più vecchi e non può invertirli: il costo del cambio può essere elevato.
  • Questioni infrastrutturali: sufficiente rete di ricarica per elettrici?
  • Bilancio dello Stato: incentivi, indennizzi e tasse devono essere ben calibrati per evitare impatti sproporzionati su fasce popolari.
  • Scarsa chiarezza su come i veicoli “verdi” ibridi saranno tassati o incentivati nei vari comuni italiani.

Opinioni degli esperti

Secondo alcuni esperti di ambiente e trasporti, la misura è inevitabile per ridurre le emissioni complessive e rispettare gli obiettivi climatici UE.

Altri sottolineano che servirebbe più dialogo, aiuti pubblici robusti, progetti di conversione della flotta pubblica, e misure che evitino che la normativa penalizzi le persone con reddito basso.

Cosa fare ora per chi possiede un’auto

Se hai un’auto benzina o diesel non nuovissima, queste sono azioni pratiche che puoi considerare:

  • controllare se il veicolo è conforme agli standard Euro vigenti (Euro 6 o superiore);
  • valutare passaggio a ibrido, elettrico, anche usato elettrico;
  • informarsi sulle ordinanze locali che limitano traffico ai veicoli inquinanti;
  • tenere d’occhio incentivi statali/regionali per rottamazione o acquisto verde;
  • pianificare un cambio auto strategico nei prossimi 5-10 anni.

Il quadro globale e ambientale

Queste regole su auto benzina diesel 2035 fanno parte di un disegno più ampio europeo per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050.

L’industria automobilistica è già sotto pressione per innovare, investire su elettrico, batterie e ridurre l’uso dei motori fossili. I governi spingono su incentivi, infrastrutture, normative più severe, ma la transizione sarà complessa.

Auto benzina diesel 2035: cosa resta da chiarire

Restano da definire:

  • entità precisa delle multe per chi vende auto nuove oltre i limiti;
  • tempistiche dettagliate per restrizioni locali sull’usato;
  • incentivi più chiari per gli ibridi;
  • strumenti per aiutare fasce più deboli.
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