Donna di 36 anni investita e uccisa a Ostuni

Ostuni, donna di 36 anni investita e uccisa: «Camminava al centro della strada»

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Written by Irene Vitturri

28 Giugno 2025

📍 Luogo: Ostuni

Una tragedia ha sconvolto la comunità di Ostuni, dove una donna di 36 anni è morta nella notte tra venerdì 27 e sabato 28 giugno, investita da un’auto lungo la strada provinciale Ostuni-Villanova, che collega la città al mare. La vittima, ricoverata presso la Rsa Villa Nazareth, sarebbe uscita dalla struttura poco prima dell’incidente. Tra le ipotesi degli inquirenti anche quella di un gesto volontario, anche se i responsabili della struttura lo escludono.

L’incidente: camminava al centro della strada

Secondo le prime ricostruzioni, la donna stava camminando al centro della carreggiata, in un tratto buio della provinciale, quando è stata travolta da un’auto guidata da un giovane. L’automobilista si è immediatamente fermato e ha prestato soccorso, ma i tentativi di rianimazione si sono rivelati vani. L’impatto è stato violentissimo. La donna è morta sul colpo.

La fuga dalla struttura e i soccorsi

La vittima era ospite della Rsa Villa Nazareth, situata a poche centinaia di metri dal luogo della tragedia. Il presidente della cooperativa Minerva, Antonio Tateo, ha dichiarato che la struttura aveva attivato un progetto di sorveglianza h24 in collaborazione con l’Asl di Barletta, in quanto la paziente era affetta da dipendenze gravi e necessitava di assistenza continua.

«Era seguita da un operatore socio-sanitario – spiega Tateo – che ha segnalato ben quattro volte l’allontanamento della paziente nella stessa notte. Per tre volte è stata riaccompagnata in struttura dalla polizia. La quarta, dopo l’ennesima fuga, è stata allertata nuovamente la polizia, ma poco dopo è arrivata la chiamata che segnalava l’incidente».

La posizione della struttura: «Nessun segnale suicida»

Il presidente ha voluto sottolineare che tutti i protocolli previsti sono stati rispettati: «La legge non consente di trattenere con la forza una persona capace d’intendere e di volere. Lei era libera di uscire, e purtroppo quando si allontanava diventava anche violenta».

Tateo ha inoltre precisato che, nonostante le difficoltà legate alla dipendenza, la donna non aveva mai manifestato volontà suicide. «Non ci sono stati segnali, né comportamenti, che potessero far pensare a un gesto estremo».

Le indagini proseguono

Sarà ora compito degli inquirenti chiarire se la dinamica sia compatibile con un incidente o con un atto volontario. L’autopsia potrà fornire elementi utili, ma anche la ricostruzione dettagliata delle ore precedenti sarà fondamentale. Il caso ha aperto un dibattito sulla gestione di pazienti fragili, ospitati in strutture che, pur facendo il possibile, si trovano spesso a confrontarsi con situazioni ai limiti della controllabilità.

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