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Phica.eu, dietro al sito delle foto rubate c’era un imprenditore napoletano residente a Firenze

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Written by Irene Vitturri

2 Settembre 2025

📍 Luogo: Firenze

Un imprenditore napoletano di 45 anni, residente a Firenze ma originario di Pompei, sarebbe l’amministratore del sito phica.eu, al centro del recente scandalo delle foto femminili rubate e diffuse senza consenso. La sua identità è stata rivelata dal quotidiano Domani, che ha indicato le iniziali V.V., titolare dal 2023 di una piccola società in Italia.

Il portale, nato inizialmente come phica.net, raccoglieva non solo materiale pornografico, ma soprattutto immagini private di donne ignare, tra cui giornaliste, attrici e figure istituzionali. Le foto venivano condivise con commenti sessisti, minacciosi e degradanti, esponendo le vittime a una vera e propria gogna digitale.

Anni di attività e oscuramento recente

Diversamente da quanto avvenuto per la pagina Facebook “Mia moglie”, chiusa da Meta dopo le denunce pubbliche, phica.eu è rimasto online per anni grazie a server esteri e sistemi di redirect. Solo di recente è stato oscurato su iniziativa dei gestori.

In Italia, casi come questo possono configurare diversi reati, tra cui diffamazione, diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite e istigazione a delinquere. Sotto la lente della magistratura non ci sono soltanto i gestori del sito, ma anche gli utenti che vi hanno partecipato attivamente.

La denuncia di Mariateresa Passerelli

Tra le prime a denunciare pubblicamente l’esistenza del portale c’è stata Mariateresa Passerelli, esponente di Sinistra Italiana in Campania. La donna, dopo aver segnalato il sito e le sue dinamiche, è stata travolta da una campagna d’odio senza precedenti.

Sui suoi profili social sono arrivati centinaia di commenti offensivi, minacce sessiste e persino allusioni a violenze fisiche che hanno coinvolto anche i suoi familiari. Passerelli ha raccolto prove e documentazione, presentando denuncia alle autorità con il supporto di avvocati e associazioni per i diritti delle donne.

La solidarietà e l’appello delle istituzioni

Il caso ha sollevato un forte dibattito sulla violenza digitale e sulla necessità di strumenti più efficaci per contrastarla. Colleghi di partito, attivisti e rappresentanti delle istituzioni hanno espresso solidarietà a Mariateresa Passerelli, chiedendo che non venga sottovalutato un fenomeno che colpisce sempre più donne esposte online a odio, ricatti e violazioni della privacy.

Il tema rimane centrale anche a livello legislativo: l’obiettivo è garantire che episodi come quello di phica.eu non possano più ripetersi, proteggendo le vittime e punendo con fermezza chi alimenta queste pratiche.

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