📍 Luogo: Rivarolo Canavese
Non sarebbe stato l’incendio a uccidere Piero Gaviati, 78 anni, ritrovato carbonizzato nel proprio letto nella notte tra il 25 e il 26 aprile 2025 all’interno del complesso La Torre – Anffas, in corso Indipendenza 126, a Rivarolo Canavese, nel Torinese.
Le prime indagini della Procura di Ivrea, coordinate dal pubblico ministero Ludovico Bosso, aprono nuovi scenari. Secondo i riscontri medico-legali preliminari, nei polmoni dell’uomo non sarebbero state trovate tracce di fumo. Elemento che fa pensare a un decesso precedente allo sviluppo delle fiamme, probabilmente causato da un malore improvviso.
Piero Gaviati, un decesso misterioso: l’autopsia chiarirà le cause
Il corpo di Piero Gaviati ritrovato carbonizzato, ma in una posizione che lascia perplessi gli inquirenti. Era ancora disteso nel letto, con le gambe parzialmente penzoloni, come se non si fosse accorto di nulla. Eppure l’uomo, pur con difficoltà, era autosufficiente. In condizioni normali, avrebbe potuto muoversi o chiedere aiuto.
Il fuoco, secondo le prime ricostruzioni, è rimasto limitato al letto. Nessuna evacuazione, nessun danno strutturale alla stanza, né all’intera struttura. A dare l’allarme è stato un operatore socio-sanitario, che ha tentato l’impossibile: è intervenuto con un estintore per spegnere le fiamme, inalando fumo e riportando una lieve intossicazione. L’operatore è stato dimesso in giornata.
Piero Gaviati era appena stato dimesso dall’ospedale
Gaviati non era un ospite della comunità Anffas, dedicata a persone con disabilità, ma si trovava nell’area riservata all’emergenza abitativa, attivata in convenzione con il Consorzio Ciss 38. Era arrivato poche ore prima della tragedia, appena dimesso dall’ospedale, dove i medici lo avevano giudicato in condizioni sufficienti per un rientro, seppure in una sistemazione temporanea.
Originario di Ozegna, Gaviati era conosciuto nella comunità: dopo la morte della moglie, aveva vissuto un lento declino tra fragilità sanitaria e disagio sociale, finendo nei circuiti dell’assistenza per anziani soli. Un destino comune a tanti, spesso invisibili, che vivono tra ospedali e alloggi provvisori.
Domande sulla sicurezza: indagini sulla struttura e sulle misure antincendio
La Procura indaga ora sulla struttura, ponendo l’attenzione su elementi cruciali: i materassi erano ignifughi? I dispositivi antincendio erano funzionanti? I controlli sulle stanze rispondevano alle normative per soggetti fragili?
Oltre la morte di Gaviati, questa vicenda solleva interrogativi più ampi: l’assistenza ai soggetti vulnerabili si traduce davvero in protezione o, troppo spesso, in abbandono mascherato da accoglienza?
Dolore e richiesta di verità
La tragedia ha colpito non solo Rivarolo, ma anche la sua città natale, Ozegna, dove Piero era una figura conosciuta e ricordata con affetto. Ora tutta la comunità chiede chiarezza e responsabilità, in una storia che forse parla di più di coscienze che di fiamme.