📍 Luogo: Garlasco
Il caso Garlasco torna a far parlare di sé con una nuova rivelazione inquietante. Il settimanale Gente ha analizzato un messaggio pubblicato su Facebook da Michele Bertani, amico di Andrea Sempio, poco prima del suo suicidio. Il contenuto, apparentemente banale, nasconderebbe una frase cifrata che potrebbe collegarsi all’omicidio di Chiara Poggi.
Il post su Facebook di Michele Bertani
Il post pubblicato da Michele Bertani riportava una frase tratta da una canzone dei Club Dogo:
“La Verità Sta Nelle CoSe Che NeSSuno sa!!! la Verità nessuno mai te la racconterà”.
Un messaggio criptico che, secondo Gente, se analizzato eliminando le lettere maiuscole e traslitterato in ebraico, darebbe origine alla frase: “C’era una ragazza lì che sapeva”. Un riferimento indiretto a Chiara Poggi?
Il significato nascosto dietro le parole
L’analisi si concentra su come la frase, decriptata, possa svelare un segreto taciuto. L’uso delle maiuscole non sarebbe stato casuale, ma una vera e propria chiave crittografica. Un messaggio che, letto alla luce della tragedia e del suicidio di Bertani, suona come un ultimo segnale lasciato al mondo.
Il legame con Andrea Sempio e il passato investigativo
Michele Bertani era amico di Andrea Sempio, il giovane finito inizialmente sotto i riflettori per il caso Poggi e poi completamente scagionato. Dopo il suicidio di Bertani nel 2016, alcuni hanno ipotizzato che conoscesse verità rimaste celate. Il post, in questa visione, assumerebbe un valore simbolico molto più grande.
Il simbolo “Mem He Shin” e la cabala ebraica
Bertani si presentava sui social con lo pseudonimo Mem He Shin, un nome legato alla tradizione cabalistica ebraica. Si tratta del quinto nome divino secondo la cabala, spesso legato alla verità e alla giustizia. Un dettaglio che aggiunge mistero e spiritualità a un quadro già complesso.
La Golf nera: un altro indizio?
Tra i dettagli che riemergono, anche la presenza di una Golf nera del 2004 nella vita di Bertani. Lo stesso modello di auto avvistato da un testimone la mattina del delitto nei pressi della casa dei Poggi. Bertani pubblicò una foto in cui è ritratto vicino al veicolo. Un elemento che riapre vecchie piste investigative.
Il testimone Muschitta e l’auto misteriosa
Marco Muschitta, testimone oculare, aveva parlato di una vettura scura ferma in via Pascoli, ma ritirò poco dopo la sua deposizione. L’auto vista non era né piccola né grande, con muso rivolto verso via Pavia. Ora, con la nuova pista sulla Golf nera, anche quella dichiarazione assume un nuovo peso.
Il mosaico del caso Garlasco continua a espandersi
A quasi vent’anni dai fatti, il caso Garlasco continua a generare nuove domande. Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, messaggi come quello lasciato da Bertani e dettagli mai approfonditi riaprono vecchie ferite. Forse, come scrisse lui stesso, “la verità nessuno mai te la racconterà”.