📍 Luogo: Livorno
Si è conclusa all’alba del 19 maggio 2025 una delle operazioni più importanti degli ultimi anni contro il crimine organizzato. Un imponente blitz dei Carabinieri, con oltre 300 militari impegnati tra le province di Nuoro, Pisa e Bologna, ha portato all’arresto di 11 uomini ritenuti responsabili della spettacolare rapina a un furgone portavalori avvenuta lo scorso 28 marzo lungo la Strada Statale Aurelia, a San Vincenzo, in provincia di Livorno.
Il colpo da 3 milioni: azione fulminea e violenta lungo l’Aurelia
La rapina si era verificata in pieno giorno, in una zona trafficata della costa toscana. Un commando composto da uomini armati, travisati e ben organizzati aveva assaltato un furgone portavalori della ditta Battistolli, bloccando la strada con auto rubate e utilizzando armi da guerra per intimidire gli operatori. In pochi istanti, il gruppo era riuscito a mettere le mani su un bottino di circa 3 milioni di euro, fuggendo senza lasciare tracce immediate. La dinamica aveva evidenziato una preparazione di livello militare, tanto da far parlare sin da subito di un’operazione orchestrata nei minimi dettagli.
Il blitz dei Carabinieri: arresti in tre regioni e operazione con forze speciali
L’azione condotta dai Carabinieri è stata coordinata dal Gip del Tribunale di Livorno, su richiesta della Procura, e ha visto la partecipazione di reparti d’élite come il ROS (Raggruppamento Operativo Speciale), il GIS (Gruppo Intervento Speciale), il 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania”, gli Squadroni Eliportati “Cacciatori” di Sardegna e Sicilia, nonché i reparti SOS dei battaglioni “Toscana” e “Sardegna”. Sono stati impiegati elicotteri, unità cinofile e sofisticati strumenti di intercettazione.
Gli arrestati, tutti uomini di origine sarda e di età compresa tra i 33 e i 54 anni, sono ora accusati di rapina aggravata, detenzione illegale di armi da guerra e associazione per delinquere. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, il gruppo si muoveva con estrema cautela e aveva predisposto piani di fuga e alibi fittizi per sviare le indagini.
Rapina portavalori sull’Aurelia, indagini minuziose e ancora in corso: si cercano altri complici
Le indagini, condotte dal nucleo investigativo dei Carabinieri di Livorno, hanno richiesto settimane di lavoro silenzioso e analisi dettagliate. I militari sono riusciti a ricostruire ogni fase dell’operazione criminale, smascherando i movimenti della banda, l’organizzazione logistica e i tentativi di occultamento delle prove. È stato determinante l’incrocio di dati telefonici, telecamere e testimonianze.
Tuttavia, gli inquirenti non si fermano: sono in corso ulteriori accertamenti per individuare eventuali fiancheggiatori e, soprattutto, per rintracciare i canali utilizzati per la ricettazione del denaro sottratto. La Procura ha confermato che l’intera rete criminale dietro al colpo potrebbe coinvolgere altre figure ancora da identificare.