incidente sul lavoro, morto Stefano Cristinel Craescu caduto da tetto cascina

Chi era Stefano Cristinel Craescu, operaio morto dopo una caduta di 8 metri dal tetto di una cascina

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Written by Irene Vitturri

4 Settembre 2025

📍 Luogo: Persico Dosimo

Una giornata di lavoro si è trasformata in tragedia per Stefano Cristinel Craescu, operaio di 46 anni, morto dopo una caduta di circa otto metri dal tetto di una cascina a Persico Dosimo, in provincia di Cremona. L’uomo, residente a Viadana in provincia di Mantova, stava effettuando un sopralluogo tecnico su un edificio agricolo per valutare l’installazione di un impianto fotovoltaico. Pochi secondi fatali gli sono costati la vita, lasciando familiari, amici e colleghi nello sconforto.

La dinamica dell’incidente

Secondo una prima ricostruzione, Stefano Cristinel Craescu stava camminando sulla copertura della cascina quando ha raggiunto un punto particolarmente fragile della struttura. L’abbaino sul quale poggiava i piedi avrebbe ceduto improvvisamente, provocando la caduta nel vuoto. L’operaio è precipitato per oltre otto metri, battendo violentemente a terra all’interno della struttura.

I soccorsi immediati

La scena è stata notata da un agricoltore che si trovava nei pressi della cascina. L’uomo ha immediatamente allertato i soccorsi e sul posto sono giunti i sanitari del 118 con ambulanza e auto medica. Quando i medici hanno raggiunto Craescu, l’operaio si trovava già in arresto cardiorespiratorio. Sono iniziate subito le manovre di rianimazione e, dopo alcuni tentativi di stabilizzazione, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Cremona.

La morte in ospedale

Nonostante gli sforzi disperati dei sanitari, le condizioni di Stefano Cristinel Craescu sono apparse da subito gravissime. I medici del pronto soccorso hanno fatto tutto il possibile per salvarlo, ma i traumi riportati nella caduta erano troppo estesi. Dopo pochi minuti dal suo arrivo al nosocomio, ne è stato dichiarato il decesso.

Chi era Stefano Cristinel Craescu

Stefano Cristinel Craescu aveva 46 anni e viveva a Viadana, in provincia di Mantova. Era originario della Romania, dove aveva lasciato parte della sua famiglia d’origine, e da anni lavorava in Italia come operaio specializzato. Si era distinto per impegno, dedizione e professionalità. Lavorava per una ditta milanese che si occupava di installazioni di impianti fotovoltaici e quel giorno era stato incaricato di eseguire un sopralluogo tecnico sulla cascina agricola.

Un uomo stimato e rispettato

Chi lo conosceva lo descrive come una persona tranquilla, riservata e molto legata alla sua famiglia. Amici e colleghi lo ricordano come un uomo serio, puntuale e sempre disponibile. La sua morte ha lasciato un vuoto enorme nella comunità di Viadana, dove era ormai perfettamente integrato, e in quella romena che continua a seguirne con dolore le vicende.

Le indagini sull’incidente

Sul luogo della tragedia sono intervenuti i carabinieri e il personale dell’ATS Val Padana, chiamati a ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. L’obiettivo è chiarire se tutte le norme di sicurezza siano state rispettate e se l’operaio disponesse dei dispositivi di protezione individuale previsti dalla legge. In particolare, si cercherà di capire se fosse presente un sistema anticaduta e se l’area fosse stata correttamente messa in sicurezza.

L’apertura di un’inchiesta

La Procura di Cremona ha già aperto un’inchiesta per stabilire eventuali responsabilità. Non si esclude la possibilità di un’accusa di omicidio colposo sul lavoro, qualora venissero riscontrate omissioni nei protocolli di sicurezza. La magistratura acquisirà le testimonianze dei presenti e i documenti relativi alla formazione e ai dispositivi consegnati al lavoratore.

Sicurezza sul lavoro, un’emergenza nazionale

La morte di Stefano Cristinel Craescu riporta drammaticamente al centro dell’attenzione il tema delle morti bianche, un problema che in Italia continua a segnare numeri elevatissimi. Ogni anno centinaia di lavoratori perdono la vita a causa di incidenti sul lavoro, spesso legati alla mancanza di adeguate misure di sicurezza o alla sottovalutazione dei rischi.

Lavori in quota e rischi connessi

Gli interventi sui tetti e in quota sono tra i più pericolosi nel settore edilizio e industriale. La normativa italiana prevede l’uso obbligatorio di linee vita, imbracature e dispositivi di protezione, anche per semplici sopralluoghi. La tragedia di Persico Dosimo dimostra ancora una volta quanto sia fondamentale applicare con rigore tutte le regole di prevenzione, anche in contesti che possono sembrare meno rischiosi.

Il dolore dei colleghi e della comunità

La notizia della morte ha rapidamente fatto il giro di Viadana e dei comuni limitrofi. I colleghi di lavoro hanno espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia, sottolineando quanto fosse stimato per la sua professionalità e per il carattere mite. La comunità locale si è stretta attorno ai familiari con messaggi di solidarietà e sostegno.

I prossimi passi della magistratura

Nelle prossime ore verrà disposta l’autopsia sul corpo dell’operaio per chiarire ulteriormente le cause del decesso e raccogliere elementi utili all’inchiesta. Gli investigatori continueranno a verificare documenti e testimonianze, mentre la famiglia attende risposte per comprendere come sia stato possibile che un semplice sopralluogo si trasformasse in una tragedia irreparabile.

Una tragedia che lascia il segno

La morte di Stefano Cristinel Craescu non è solo una notizia di cronaca, ma l’ennesima dimostrazione di quanto sia fragile la sicurezza sul lavoro se non sostenuta da controlli severi, formazione continua e investimenti adeguati. Ogni incidente di questo tipo è un campanello d’allarme che deve spingere le istituzioni e le imprese a non abbassare mai la guardia.

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