📍 Luogo: Roma
Proseguono le indagini sulla sconvolgente tragedia avvenuta all’interno di Villa Pamphili a Roma, dove i corpi senza vita di una donna e di una bambina rinvenuti a circa 200 metri di distanza l’uno dall’altro. Dai primi accertamenti emerge uno scenario sempre più inquietante: la madre potrebbe essere morta almeno quattro giorni prima del ritrovamento, mentre la bambina sarebbe deceduta la sera precedente, forse per strangolamento.
Villa Pamphili – L’autopsia sulla neonata: possibile morte per strangolamento
Dai primi esiti dell’autopsia sul corpo della piccola emergono dettagli agghiaccianti. L’ipotesi più accreditata al momento è quella dello strangolamento o soffocamento, che potrebbe essere avvenuto la sera prima del ritrovamento. Nonostante alcune lesioni rilevate, non vi sarebbero segni riconducibili a colpi alla testa: un aspetto che sembra escludere l’ipotesi di un’aggressione violenta in quel senso. Solo i prossimi accertamenti potranno confermare con esattezza le cause della morte.
Il corpo della madre trovato coperto da un sacco nero
Il corpo della donna è stato ritrovato a breve distanza, avvolto in un sacco nero, e presenta vistosi tatuaggi, che potrebbero rivelarsi decisivi per l’identificazione. Uno di questi raffigura un teschio su un surf, l’altro ha motivi floreali. Secondo gli inquirenti, questi elementi potrebbero essere utili a ricostruirne l’identità attraverso i database delle persone scomparse, anche se finora non sono emerse corrispondenze certe.
L’ipotesi dell’overdose e i test tossicologici in corso
Sul corpo della madre non sono state riscontrate lesioni esterne evidenti, ma resta forte il sospetto che possa essere deceduta per overdose. A confermare o smentire questa ipotesi saranno i test tossicologici disposti dalla Procura, mentre si attendono anche i risultati del test del DNA per confermare il legame biologico tra le due vittime.
Una vita di stenti tra i giardini della villa
Secondo quanto ricostruito finora, madre e figlia vivevano in condizioni di estrema precarietà, all’interno di un giaciglio di fortuna ricavato nei pressi del parco di Villa Pamphili. Gli investigatori ipotizzano che le due fossero di origine straniera, probabilmente provenienti dall’Est o dal Nord Europa, e che fossero arrivate in Italia da poco tempo, forse senza una dimora fissa.
Le indagini a tutto campo della Polizia
La Squadra Mobile di Roma, insieme alla Polizia locale, ha intensificato i sopralluoghi nella zona. Le telecamere di sorveglianza poste nei pressi dell’ingresso del parco e lungo i viali interni potrebbero fornire indizi preziosi per ricostruire le ultime ore di vita delle due vittime. Intanto, vengono raccolte testimonianze da residenti, passanti e frequentatori abituali della villa.
Una tragedia che lascia senza parole
La scoperta di questa duplice tragedia ha profondamente scosso l’opinione pubblica. La storia di una madre morta da sola, probabilmente per overdose, e di una neonata uccisa forse per disperazione o abbandono, richiama l’attenzione su una realtà fatta di emarginazione e invisibilità. Il dolore per queste due vite spezzate si accompagna alla speranza che l’inchiesta possa fare luce sull’intera vicenda.