L’assegno di inclusione (ADI), introdotto per sostenere le famiglie in difficoltà economica, rischia di essere revocato immediatamente a chi non rispetta una nuova clausola obbligatoria. La misura, che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, è destinata ai nuclei con minorenni, disabili, over 60 o membri in condizioni di svantaggio, e punta a contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale e lavorativa.
Ma attenzione: a partire da domani, 30 maggio 2025, chi non rispetta una nuova condizione perderà il diritto al beneficio economico, anche se ne ha già beneficiato nei mesi precedenti.
L’obbligo che fa perdere l’assegno di inclusione
La novità arriva dal decreto attuativo del DL n. 42/2023, firmato dai ministri Calderone e Valditara. Il provvedimento impone una nuova regola ai nuclei familiari beneficiari dell’ADI con figli minori: i ragazzi devono frequentare regolarmente la scuola.
In pratica, se i controlli da parte degli enti competenti rilevano assenze scolastiche prolungate, ingiustificate o la totale assenza dalle lezioni, l’erogazione dell’assegno verrà sospesa immediatamente. Il sostegno economico potrà essere riattivato solo con la ripresa della frequenza regolare.
Tempi e documenti per evitare la sospensione dell’assegno di inclusione
Nel caso in cui emerga una mancanza di frequenza scolastica, i genitori avranno:
- 10 giorni di tempo per fornire una documentazione giustificativa (es. certificato medico, motivi di salute, interventi, eventi familiari gravi);
- In caso di ulteriore dubbio da parte degli uffici competenti, ci saranno 7 giorni aggiuntivi per sanare la situazione.
Se non si riesce a fornire una giustificazione valida entro questi termini, l’assegno verrà revocato in via definitiva.
Perché è stata introdotta questa clausola
La nuova disposizione ha un obiettivo chiaro: contrastare la dispersione scolastica. Il governo vuole evitare che il sostegno economico venga destinato a famiglie in cui i minori non rispettano l’obbligo scolastico. Secondo le linee guida ministeriali, l’educazione e la formazione dei minori è una responsabilità imprescindibile dei genitori, tanto più se si beneficia di un sostegno pubblico.
Chi rischia di perdere il beneficio
I principali destinatari del provvedimento sono:
- Famiglie beneficiarie dell’ADI con almeno un figlio minorenne;
- Nuclei in cui i ragazzi non frequentano regolarmente la scuola;
- Genitori che non forniscono una documentazione giustificativa in tempi rapidi.
Chi non è in regola perderà l’intera somma prevista dall’assegno di inclusione, senza possibilità di recuperoretroattivo.
Cosa fare per non perdere l’ADI
Per evitare brutte sorprese, è fondamentale:
- Verificare che i minori frequentino regolarmente la scuola;
- Conservare certificati e documenti in caso di assenze prolungate giustificate;
- Rivolgersi al CAF o patronato per chiarimenti e aggiornamenti sulla normativa;
- Controllare frequentemente la propria posizione nel sistema informativo dell’INPS.