Il bonus prima casa 2025 consente ora di vendere l’immobile precedente entro due anni dall’acquisto del nuovo, senza perdere le agevolazioni fiscali
Con la Legge di Bilancio 2025 cambia il bonus prima casa: i contribuenti hanno ora due anni di tempo per vendere il precedente immobile e conservare le agevolazioni fiscali. Una misura che si applica anche in modo retroattivo.
Il nuovo termine biennale per mantenere il bonus
La principale novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 riguarda l’estensione da uno a due anni del termine concesso per vendere la precedente abitazione. Questo cambiamento consente a chi acquista una nuova casa con le agevolazioni fiscali “prima casa” di avere più tempo per vendere il vecchio immobile senza perdere i benefici.
Validità retroattiva della nuova regola
Un punto rilevante è che il nuovo termine biennale si applica anche agli acquisti effettuati nel 2024, purché alla data del 31 dicembre 2024 non fosse ancora decorso il vecchio termine annuale. Questo significa che migliaia di contribuenti potranno usufruire dell’estensione senza alcun rischio di decadenza.
L’Agenzia delle Entrate chiarisce con una risposta ufficiale
La risposta n. 127 del 5 maggio 2025 dell’Agenzia delle Entrate conferma l’applicabilità retroattiva della norma. Nell’esempio riportato, un contribuente che ha acquistato un secondo immobile a gennaio 2024 potrà vendere il primo entro gennaio 2026, senza perdere il bonus prima casa.
Vantaggi concreti per chi cambia abitazione
Il bonus prima casa 2025 raddoppia il tempo a disposizione e offre maggiore serenità a chi intende acquistare un nuovo immobile prima di riuscire a vendere il precedente. Il mercato immobiliare ne trae un potenziale beneficio, stimolando le compravendite.
Chi può beneficiare della nuova scadenza
Possono usufruire del termine biennale tutti coloro che acquistano un immobile con i requisiti “prima casa” e che al momento del nuovo acquisto siano ancora proprietari della precedente abitazione, purché la vendano entro due anni.
Le condizioni per non perdere l’agevolazione
Il beneficio fiscale resta valido solo se il vecchio immobile viene effettivamente venduto entro due anni. In caso contrario, il contribuente sarà tenuto a restituire le imposte risparmiate, con sanzioni e interessi.
Un’occasione per pianificare con più calma
Il raddoppio del termine è particolarmente utile nei mercati immobiliari lenti, dove vendere rapidamente può essere difficile. I due anni di tempo consentono una pianificazione più attenta, senza rinunciare agli sgravi fiscali.
Come verificare la propria situazione
Per verificare se si rientra nei benefici della nuova normativa, è consigliabile rivolgersi al proprio notaio o consultare direttamente il sito dell’Agenzia delle Entrate, dove sarà possibile reperire eventuali chiarimenti aggiuntivi.