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Naspi 2025, regole più rigide e nuovi requisiti: i chiarimenti ufficiali dell’Inps

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Written by Irene Vitturri

11 Giugno 2025

Dal 1° gennaio 2025 entra in vigore una stretta importante per chi intende richiedere l’indennità di disoccupazione. La Naspi 2025, riformata dalla legge di Bilancio, prevede condizioni più severe per l’accesso alla prestazione, in particolare per chi ha dato dimissioni volontarie prima della perdita del lavoro. L’Inps ha chiarito i nuovi requisiti attraverso una circolare, specificando le situazioni ammesse e quelle escluse.

Naspi 2025, stretta sui requisiti: servono 13 settimane di contributi

Secondo le nuove regole, per poter accedere alla Naspi 2025, i lavoratori che si trovano in stato di disoccupazione a seguito di una cessazione involontaria, ma che nei 12 mesi precedenti hanno lasciato un altro impiego volontariamente, dovranno dimostrare di avere almeno 13 settimane di contributi versati nell’ultimo lavoro. Questa novità si applica ai casi di disoccupazione che iniziano a partire dal 1° gennaio 2025.

Le dimissioni che non compromettono la Naspi 2025

La normativa mantiene alcune eccezioni. Sono escluse dalla stretta sulla Naspi:

  • Le dimissioni per giusta causa;
  • Le dimissioni avvenute durante la maternità o paternità tutelata;
  • Le risoluzioni consensuali avvenute in ambito procedurale secondo l’articolo 7 della legge 604/1966.

Anche il trasferimento non giustificato a un’altra sede aziendale può rappresentare una giusta causa di dimissioni, così come il rifiuto di un trasferimento verso una sede distante oltre 50 km o raggiungibile in più di 80 minuti.

Contribuzione utile: cosa viene conteggiato

Per accedere alla Naspi 2025, resta valido il requisito generale delle 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti. Tuttavia, nel conteggio rientrano anche:

  • I contributi per maternità obbligatoria;
  • I periodi di lavoro all’estero (in Paesi con convenzioni con l’Italia);
  • Le assenze dal lavoro per malattia dei figli.

Come si calcola l’importo della Naspi 2025

L’importo mensile della Naspi 2025 si calcola dividendo l’imponibile previdenziale degli ultimi 4 anni per le settimane di contributi e moltiplicando il risultato per 4,33. Il massimo mensile previsto per il 2025 è pari a 1.562,82 euro. La durata della prestazione è pari alla metà delle settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti, con un tetto massimo di 24 mesi. Dal settimo mese (ottavo per gli over 55), l’importo si riduce del 3% mensile.

Come fare domanda per la Naspi 2025

La domanda per ottenere la Naspi 2025 va presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, attraverso:

  • Il sito INPS con SPID, CIE o CNS;
  • Un patronato;
  • Il contact center dell’INPS.

La decorrenza della prestazione parte:

  • Dall’ottavo giorno successivo alla cessazione, se la domanda è presentata entro 8 giorni;
  • Dal giorno successivo alla domanda, se presentata oltre gli 8 giorni;
  • Dal 38° giorno in caso di licenziamento per giusta causa.

È possibile chiedere la Naspi in un’unica soluzione per chi intende aprire un’attività autonoma o entrare in una cooperativa.

Chi percepisce la Naspi: il profilo dei beneficiari

Secondo un’analisi recente di BonusX, l’identikit dei beneficiari della Naspi 2025 corrisponde soprattutto a uomini tra i 35 e i 49 anni, ex lavoratori dipendenti, spesso provenienti da contratti a tempo determinato. Tuttavia, cresce anche la quota di beneficiari con contratti a tempo indeterminato.

I settori più coinvolti sono servizi e industria, mentre l’interesse per la Naspi è alto tra i giovani tra i 18 e i 35 anni: il 5% di loro ne ha fatto richiesta almeno due volte in un anno. Le città con la maggiore incidenza di richieste sono Milano, Roma, Napoli e Torino.

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