Tyler Robinson

Tyler Robinson, gli sms agli amici dopo l’omicidio Kirk: «Con certi odi non si scende a patti. Tra poco mi arrenderò»

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Written by Redazione

16 Settembre 2025

📍 Luogo: New York

La vicenda dell’omicidio di Charlie Kirk, attivista conservatore e volto noto del movimento Maga, continua a scuotere gli Stati Uniti. Il presunto assassino, Tyler Robinson, comparirà oggi, martedì 16 settembre, per la prima volta davanti al tribunale. Intanto emergono nuovi dettagli inquietanti: secondo quanto reso noto dall’FBI, il giovane avrebbe inviato una serie di sms agli amici subito dopo il delitto, nei quali parlava di odio, resa e saluti finali.

Il caso non è solo giudiziario, ma assume sempre di più un carattere politico e sociale. Le dichiarazioni di Donald Trump, che ha ventilato l’ipotesi di designare Antifa come organizzazione terroristica domestica, aprono un ulteriore fronte di dibattito, mentre l’opinione pubblica si divide sul significato dell’attacco e sulle motivazioni del killer.

Gli sms ritrovati dall’FBI

Secondo quanto diffuso dalle autorità, Tyler Robinson avrebbe inviato due messaggi fondamentali dopo l’omicidio di Kirk.

  • In uno scriveva: «Con certi odi non si può scendere a patti», parole che sembrano indicare un movente radicato in un sentimento politico o personale molto forte.
  • In un altro messaggio, condiviso in una chat di gruppo con amici, scriveva: «Tra qualche istante mi arrenderò tramite un amico sceriffo, grazie per tutti i bei momenti e le risate, siete stati tutti fantastici, grazie a tutti per tutto».

Frasi che suonano come un addio e che mostrano una lucidità fredda, quasi distaccata, subito dopo un gesto estremo e violento.

L’arresto e l’attesa per il processo

Robinson, ventiduenne originario dello Utah, era stato arrestato dopo una caccia all’uomo durata 33 ore. È accusato di aver sparato da un tetto contro Kirk durante un evento alla Utah Valley University, colpendolo mortalmente alla gola.

Oggi comparirà per la prima volta in tribunale, in una udienza virtuale fissata dal giudice. Sarà il momento in cui verranno formalizzate le accuse e valutata la possibilità di una detenzione preventiva in attesa del processo.

Gli investigatori sottolineano che il giovane non avrebbe avuto legami ufficiali con gruppi politici organizzati, ma la natura degli sms e delle incisioni sui proiettili ritrovati — con scritte come “Bella Ciao” e slogan antifascisti — continuano ad alimentare le ipotesi di un movente ideologico.

La posizione della famiglia e delle comunità locali

La famiglia di Robinson si è detta sconvolta dalle accuse. La nonna, Debbie Robinson, ha descritto il nipote come «un ragazzo tranquillo e riservato» e ha ribadito che la famiglia è storicamente repubblicana, con un forte sostegno a Donald Trump.

Nella comunità di St. George, dove viveva, la notizia ha lasciato sgomento: amici ed ex compagni di scuola lo ricordano come un giovane introverso, appassionato di videogiochi, non coinvolto attivamente nella politica.

Trump contro Antifa: l’ipotesi terrorismo domestico

A rendere ancora più tesa la situazione sono state le dichiarazioni del presidente Donald Trump. Intervistato da giornalisti, ha dichiarato che prenderà seriamente in considerazione l’idea di etichettare Antifa come gruppo terrorista domestico.

«È qualcosa che farei, sì», ha detto, aggiungendo che procederà se riceverà il sostegno del Dipartimento di Giustizia e di altri funzionari federali. L’ex presidente ha accusato il movimento, che non ha una struttura formale né leader riconosciuti, di essere una “rete diffusa di radicali di sinistra che incitano alla violenza”.

Queste parole hanno immediatamente sollevato critiche e acceso il dibattito politico, con i democratici che hanno accusato Trump di strumentalizzare l’omicidio di Kirk per colpire gli avversari politici.

Antifa: movimento o rete?

Antifa, abbreviazione di “anti-fascist”, non è un partito né un’organizzazione con un’iscrizione formale. Si tratta di un movimento fluido, formato da gruppi e singoli che si oppongono all’estrema destra e al fascismo.

Gli esperti sottolineano che la difficoltà di definizione giuridica rende complesso designarlo come “gruppo terroristico”. Tuttavia, la sua associazione con episodi di scontri e proteste violente lo ha reso bersaglio costante di Trump e della destra americana.

Le reazioni politiche negli Stati Uniti

L’omicidio di Charlie Kirk e le parole di Trump hanno polarizzato ulteriormente il dibattito.

  • Repubblicani: molti esponenti hanno chiesto pene esemplari per Robinson e appoggiato l’idea di un giro di vite contro Antifa.
  • Democratici: hanno criticato l’uso politico dell’episodio e chiesto un’indagine indipendente sulle motivazioni del killer.
  • Opinione pubblica: sui social media il caso è diventato terreno di scontro tra chi lo legge come un attacco della sinistra radicale e chi invece sottolinea il profilo personale disturbato del giovane.
multa Ue Google Trump
Donald Trump

Il peso simbolico dell’omicidio di Charlie Kirk

Charlie Kirk non era un attivista qualunque. Fondatore di Turning Point USA, era uno dei volti più visibili e influenti del movimento Maga, vicino a Donald Trump e capace di mobilitare milioni di giovani conservatori.

La sua uccisione rappresenta quindi un colpo diretto non solo alla comunità repubblicana, ma anche a un simbolo della nuova destra americana. La partecipazione di Trump ai funerali previsti in Arizona conferma la rilevanza politica del caso.

Cosa accadrà nelle prossime settimane

L’udienza di oggi sarà solo il primo passo di un processo che si annuncia lungo e complesso. L’FBI continuerà a indagare sui messaggi, sui legami online di Robinson e sulla possibilità che non abbia agito del tutto da solo.

Resta aperta la domanda centrale: l’omicidio di Kirk è stato il gesto isolato di un giovane disturbato, o l’espressione di una radicalizzazione politica più ampia?

Qualunque sia la risposta, il caso è già entrato nella storia recente degli Stati Uniti come uno degli episodi più gravi di violenza politica degli ultimi anni, capace di alimentare ulteriormente le divisioni in un Paese che si prepara a una nuova stagione elettorale carica di tensioni.

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