"De Luca solo insulti, qui la situazione è grave e la colpa è di chi non ha organizzato”. Così il sindaco di Napoli spara nuovamente munizioni seduto sulla sua città "polveriera”, come lui stesso l'ha definita, qualche giorno fa.
Continua quindi la disputa tra i due rappresentanti dei cittadini. Anche se De Magistris ci tiene a sottolineare: “Non c’è diatriba tra me e De Luca. Ho sempre espresso il mio pensiero liberamente. E credo sia stato anche utile visto che nelle ultime settimane sono venute fuori tante cose”.
E ancora aggiunge
"Dall’altra parte c’è solo l’insulto, che è andato anche contro il governo, contro Roberto Saviano. In questo momento, come dice il Presidente della Repubblica, c’è da porgere l’altra guancia. Nonostante l'insulto, io la penso come il Presidente della Repubblica. Bisogna porgere l'altra guancia e chiedere di incontrarsi, che non significa pero' non dire la verita'. Se c'e' qualcosa che non va un sindaco lo deve dire”.
La Campania e Napoli
La scorsa settimana sono state sotto la lente d'ingrandimento del governo e non solo. Impossibile purtroppo non notare e lasciar scorrere alcune immagini senza commentare e per quanto in parte forse lo sceriffo salernitano De Luca possa aver ragione su una certa situazione "mediatica” (ahimè Napoli e il suo mal funzionamento fa sempre notizia a dispetto per dire di Milano), restano fatti inconfutabili.
A causare il dibattito, infatti, diversi fattori: la Zona Gialla, le immagini del Lungomare affollato, il caso del paziente morto all’ospedale Cardarelli.
Insomma una vera e propria “polveriera", per dirla alla De Ma, che ha visto le sue munizioni esplodere domenica con il passaggio alla Zona Rossa della Regione. Un qualcosa di inevitabile di fronte al quale anche lo stesso ministro Speranza sembra essersi sentito messo all'angolo e non aver potuto far altro che metterci la firma.
Alla domanda Qual è la situazione oggi a Napoli? Il sindaco replica e spara ancora contro De Luca
“A Napoli la situazione è molto grave, come da almeno un mese, un mese e mezzo. Per le ambulanze, l’ossigeno che manca, il sistema di medicina territoriale, i tamponi. Siamo un po’ all’auto governo della pandemia, non c’è più il tracciamento. Siamo organizzati molto male perché chi doveva non l’ha fatto come doveva. Sono molto preoccupato dalla situazione economico e sociale che il governo continua a sottovalutare. Napoli può essere una polveriera. La città è sempre stata un termometro, ha sempre anticipato”.
Poi la proposta: "soldi ai sindaci per i cittadini”
Il primo cittadino lancia la sua proposta per sostenere lavoratori e disoccupati in difficoltà: “Si potrebbe adottare anche da subito. Immettere liquidità nelle casse del comune e responsabilizzare i sindaci a portare questi soldi nelle tasche degli italiani”.
La preoccupazione più grande del primo cittadino è il "contagio criminale”. Secondo De Magistris la crisi può generare più criminalità.
Infine dichiara
“Spendo anche una parola sul grande senso di responsabilità dei miei cittadini. Da quando è in vigore la Zona Rossa, è stata rispettata”. Sulle polemiche sul Lungomare affollato: “Le persone potevano camminare, era Zona Gialla. Quelle immagini non fanno arrabbiare: se possono le persone escono. Ogni giorno sul Lungomare passano non meno di 4mila persone. Io avrei potuto chiudere una strada: ne avevamo individuate un centinaio ma avremmo favorito la concentrazione in altre strade”.
Una storia insomma senza fine, una sorta di telenovela tra De Magistris che fa le sue ragioni e De Luca che con bastone e carota, tra comicità e a volte del "vero” tira dritto per la sua strada.
Su una cosa i due spadaccini son d'accordo: entrambi parlano di "miracolo".
Da Palazzo San Giacomo il sindaco di Napoli urla: “Se Napoli non è esplosa è anche merito delle sue istituzioni che riescono a controllare i conflitti sociali. Dovrebbero ringraziarmi”
Da Santa Lucia parte l'eco di De Luca: “Il miracolo è il mio, l'ennesimo” dovrebbero “ringraziarci con la faccia per terra”.
(di Nunzia D'Aniello)
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