Il virus circolava in Italia già nell'estate 2019. La rivelazione che lascia tutti a bocca aperta, giunge da un gruppo di esperti tricolore.
Secondo quanto pubblicato sulla rivista Tumori Journal, il covid si “diffondeva sottotraccia per mesi” già nel 2019. L’ultima ricerca sull’argomento è stata condotta da un gruppo di ricercatori italiani e ci dice, inconfutabilmente, che già nell’estate del 2019 moltissimi connazionali erano positivi, asintomatici o paucisintomatici.
Virus - Screening tumore Smile
Tutto nasce nell’ambito dello screening per il tumore al polmone «Smile», che da settembre 2019 a marzo 2020 ha arruolato 959 volontari sani per sottoporli a Tac spirale ai polmoni e analisi del sangue.
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E quindi l’arrivo in Italia a febbraio deve aver illuminato i ricercatori dell’Istituto nazionale dei tumori che, insieme ai colleghi delle università di Milano e Siena, hanno fatto il test sierologico a tutti i campioni di sangue conservati.
Risultato: su 959 campioni, 111 sono risultati positivi all’immunoglobulina G (16 casi) o all’immunoglobulina M (97 casi).
Di questi 111 positivi, 23 risalgono a settembre, 27 a ottobre, 26 a novembre, 11 a dicembre, 30 gennaio e 21 febbraio. I positivi provengono da 13 regioni, la metà dalla Lombardia seguita da Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto.
Virus - Ma c’è di più. Dei 111 casi, 6 sono risultati positivi anche agli anticorpi neutralizzanti il virus, 4 dei quali già a inizio ottobre.
Una prevalenza di positivi maggiori del 10% al virus, infatti non sembra accordarsi con i successivi studi sierologici, come quello nazionale Istat-ISS del 2,5% della popolazione. (IlFattoQuotidiano/TeleclubItalia)
Virus - Lockdown, è già pronto il decreto di Natale: cosa cambia e per chi. Campania rischia la chiusura
Lockdown, è già pronto il decreto di Natale. Cosa si prevede e cosa succederà. Pur mancando ancora circa 40 giorni, sembra che il governo stavolta si sia anticipato e abbia già messo sul tavolo un nuovo decreto.
Le previsioni
Rischiano sempre di essere azzardate. Tuttavia, adesso che qualche indicatore – l’Rt in primis – mostra di stare timidamente ripiegando, il governo comincia a ragionare su quale strategia adottare per rilanciare un po’ l’economia con l’arrivo delle tredicesime e insieme per evitare che una grande “abbuffata” natalizia si trasformi nell’innesco di una terza ondata del virus, per evitare insomma che Natale si trasformi nel bis di Ferragosto.
Lockdown – Ipotesi stop o allentamento del coprifuoco
Una delle misure restrittive che – curva dei contagi permettendo – potrebbe cadere è quella che impone adesso il coprifuoco dalle 22 alle 5 in tutta Italia.
È stata introdotta dal Dpcm del 3 novembre e quindi sarà in scadenza a distanza di un mese, il 3 dicembre. Se l’Rt che verrà diffuso venerdì 4 dicembre si sarà stabilizzato intorno a 1 o addirittura sotto l’1, il coprifuoco potrebbe decadere, lasciando così spazio all’apertura dei ristoranti e dei bar nella fascia serale e notturna.
Se invece i dati sui contagi non fossero sufficientemente rassicuranti, lo stop alla misura potrebbe essere rinviato più a ridosso di Natale per permettere quanto meno il cenone fra parenti stretti. O in alternativa essere spostato avanti di qualche ora, ad esempio iniziare anzichè alle 22 qualche ora più tardi.
Gli spostamenti tra Regioni
Lo scenario che cis i augura è quello che si possa arrivare a ridosso di Natale con le regioni tutte in zona gialla. Questo – teoricamente – darebbe spazio alla possibilità di spostarsi tra Regioni e di poter quindi raggiungere ad esempio la famiglia di origine se si trova lontana.
Una possibilità che comunque dovrà fare i conti con raccomandazioni, che saranno ancora una volta messe nero su bianco, a non riunirsi in più di 6 persone o giù di lì, a usare anche a casa mascherine e gel disinfettante e a mantenere il distanziamento di un metro. Regole sempre valide da osservare in modo stringente per proteggere in primo luogo gli anziani ma non solo.
Lockdown – Negozi
Uno degli obiettivi è poi quello – quantomeno – di arrivare a uno stadio in cui sia calato il sipario sulle regioni rosse, transitate nel frattempo almeno in zona arancione.
Questo permetterebbe – nel periodo che precede il Natale – di riaprire i negozi che hanno dovuto abbassare le saracinesche specie nelle Regioni rosse del Nord.
E di togliere i lucchetti ai centri commerciali che oramai nel week-end sono a luci spente anche in molte delle regioni gialle che hanno emanato proprie ordinanze.
Questo allentamento permetterebbe di rilanciare un po’ i consumi stagnanti dopo il boom del terzo trimestre. Certo, anche il rito dei regali natalizi andrà con ogni probabilità regolato con raccomandazioni e divieti per evitare che si trasformi nel “cavallo di Troia” della terza ondata.
Mercatini di Natale
Non sembrano destinati a riaprire i tradizionali mercatini di Natale, il cui stop è arrivato – perentorio e con molto anticipo sui tempi – già il 3 novembre con l’ultimo Dpcm.
Molto difficile che il Governo ci ripensi perché queste iniziative rischiano fortemente di esporre le città ad assembramenti difficilmente regolabili.
Lockdown – Messe
In questo caso si ipotizzano regole restrittive con funzioni a numero chiuso. Per i credenti non potrà essere un Natale come ogni anno. Le messe strapiene nel chiuso delle chiese in pieno inverno non sono compatibili con il virus. Ed anche per le messe della vigilia di Natale – che con il coprifuoco attuale non sarebbero possibili – potrebbe esserci un anticipo di orario.(Ilsole24Ore)
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