Continua la diatriba tra Matteo Salvini, leader politico della Lega, ed il governo Draghi. Il tema del contendere resta sempre lo stesso: le restrizioni imposte sul territorio italiano. Al momento, nonostante la situazione sia migliorata, l'Italia non è ancora ripartita.
Salvini-Draghi, è scontro
"Ho appena finito di partecipare ad una riunione di due ore con ministri, sindaci, governatori e tutti i responsabili dei dipartimenti della Lega. Tutti hanno, convintamente, sostenuto la necessità di riaprire" ha dichiarato Salvini ai microfoni di "Sky Tg 24".
L'elenco di chi spinge per le riaperture è cospicuo:
"Tutti sono d'accordo nel dover curare, vaccinare e restituire vita e libertà. Giorgetti, Garavaglia, Stefani, Zaia, Fontana, Fedriga. Così come Novara, Catania, Civitavecchia, Taurianova, Ferrara, Treviso, Pisa".
L'appello del leader della Lega
"Tutti chiedono il ritorno alla normalità" fa sapere Salvini. Il quale chiama in causa i numeri per avvalorare la propria tesi:
"Ci sono dei dati, fortunatamente, addirittura migliori rispetto a quelli del giugno dell'anno scorso, dopo il lockdown e la prima ondata devastante".
Il leader della Lega non si spiega il perchè non vengano allentate le restrizioni:
"Quest'anno abbiamo i vaccini, i protocolli di sicurezza e milioni di italiani guariti dal virus. Oltre al 90% degli ottantenni ha ricevuto almeno la prima dose mentre il 60% degli over 70 ha ricevuto la prima dose".
"E qualcuno vuole imporre regole ancor più stringenti rispetto all'anno scorso. Non ha senso" tuona Salvini. Il leader politico, quindi, tira in ballo Draghi:
"Io l'ho detto al presidente Draghi: un alleato leale ha il dovere di segnalare al suo collega, al suo amico, se sbaglia".
Dito puntato contro Draghi
"A mio avviso, continuare a chiudere, a rinviare, a non dare fiducia agli italiani è un errore" le parole del leader della Lega ai microfoni della pay-tv. Il colloquio tra Draghi e Salvini è fitto, come dimostrano le affermazioni di quest'ultimo:
"Ho sentito Draghi 6-7 volte prima del voto, e lo risentirò in queste ore. Noi siamo già al lavoro sul prossimo decreto. Sono convinto che, entro metà maggio, dovrà essere pronto un altro decreto con meno chiusure, più riaperture e più vaccini".
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