Nuovo piano vaccinale anti covid. Governo e Regioni rivedono fasi e tempi. Ridefinite le quattro fasi della campagna vaccinale e i target a cui somministrare i sieri. Pronto un protocollo d'intesa per coinvolgere i medici di base
Dopo l'arrivo del vaccino AstraZeneca e la raccomandazione dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) di un suo utilizzo per la popolazione compresa nella fascia d'età 18-55 anni, ieri pomeriggio Governo, Regioni e commissario Arcuri hanno tenuto un vertice per riprogrammare il piano vaccinale nazionale.
Nuovo piano. Le quattro fasi della campagna vaccinale
La prima fase della campagna vaccinale interessa il personale socio-sanitario, ospiti RSA e over 80.
La seconda fase prevede la somministrazione del vaccino alle persone dai 60 anni in su, ai soggetti estremamente vulnerabili e con fragilità.
In queste prime due fasi, i sieri adoperati sono quelli prodotti da Pfizer/BionTech e Moderna. Nella terza fase verranno vaccinati il personale scolastico e universitario docente e non docente, forze armate e di polizia, guardia di finanza, guardia costiera e vigili del fuoco.
Poi il personale penitenziario, ospiti di carceri e luoghi di comunità sia civili che religiosi e infine coloro che lavorano in altri servizi essenziali per la comunità.
La fase 4 sarà dedicata al resto della popolazione. Secondo quanto stabilito ieri tra Governo, commissario straordinario e Regioni, si farà in modo che la Fase 1 e la Fase 3 della campagna di vaccinazione procederanno
Priorità agli anziani
Il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, al termine dell'incontro con i ministri Speranza e Boccia e il commissario Arcuri di ieri pomeriggio ha dichiarato: "Abbiamo definito con il Governo le modalità della prossima fase, che sarà dedicata alla popolazione over 80.
Come tutti sappiamo, gli anziani sono la categoria più colpita dalla pandemia. E' fondamentale metterla in sicurezza il prima possibile.
Per questo abbiamo convenuto di assegnare a ogni Regione e Provincia Autonoma un numero di dosi di vaccini pari al numero degli ultraottantenni che vi sono assistiti. Successivamente, si procederà a compensazioni".
Dunque, per la fase 2, dovrebbero arrivare più dosi alle regioni per coprire un numero più alto di anziani da vaccinare.
Accordo con i medici di base
Pronto anche un protocollo d'intesa per il coinvolgimento dei medici di famiglia nella campagna vaccinale anti-Covid.
"Si procederà a un accordo quadro con i medici di medicina generale per coinvolgerli in questa campagna vaccinale al fine di raggiungere una gran parte della popolazione e in particolare i malati cronici o con specifiche patologie” ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini.
“Non c'è tempo da perdere, le Regioni sono pronte a offrire la massima collaborazione perché la campagna vaccinale ritorni ai ritmi delle prime settimane ed anzi venga velocizzata". Secondo un accordo di massima i sanitari dovrebbero ricevere 10 euro per una somministrazione a studio e 28 euro se l'iniezione avviene in casa del paziente.
La campagna deve proseguire nonostante la crisi di governo
Tutti i partecipanti al vertice concordano sul fatto che la crisi di governo in atto non debba ostacolare il piano vaccinale.
"La crisi in atto e le soluzioni che stanno avanzando non devono in nessun modo pregiudicare il lavoro svolto finora di collaborazione e unità istituzionale” ha detto il ministro per gli Affari regionali Boccia.
“Siamo stati insieme al centro di una sfida epocale. Le scelte che abbiamo fatto hanno permesso di tenere il virus sotto controllo senza chiudere il Paese. L'Italia non si è fermata e potrà ripartire forse anche più competitiva". (AvellinoToday)
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