Montella (Avellino, Campania) – Il numero di positivi al Covid-19 nel comune di Montella sale. Ad oggi, in attesa del bollettino dell’Asl di Avellino, i casi appurati sono sei. Da qui la decisione del sindaco, Rino Buonopane, di chiudere attività commerciale e alcune scuole ed è stata immediatamente attivata la didattica a distanza grazie alla collaborazione dei dirigenti scolastici.
“La situazione è molto complessa e siamo al lavoro per gestire al meglio le situazioni: si tratta di molti contatti diretti e vogliamo intervenire per bloccare la possibilità di ulteriori contagi” dice la fascia tricolore del comune di Montella. Il Dipartimento dell’Asl sta collaborando con il Centro Operativo Comunale per una ricostruzione scientifica della mappa dei contagi.
Coronavirus, l’allarme: “In Campania boom di contagi tra gli infermieri”
ROMA. Dal 8 settembre scorso ad oggi sono 25 gli infermieri in tutta Italia che hanno contratto il Covid-19. Di questi, quasi la metà sono in Campania (10). Proprio la Regione che nei mesi scorsi sembrava aver combattuto al meglio la pandemia, sta facendo i conti con una situazione “a dir poco allarmante che e rischia addirittura di peggiorare”.
È quanto denunciato da Nursing Up, il sindacato degli infermieri, che sottolinea, dati alla mano, “come per i nostri infermieri l’emergenza, in realtà, non è mai finita”.
“Ogni giorno con i nostri referenti regionali monitoriamo la situazione all’interno degli ospedali – spiega Antonio De Palma, il presidente del Nursing Up – Il quadro è davvero allarmante”.
Il sindacato riporta questi numeri: dall’8 settembre al 28, ci sono i 5 contagi di Ragusa (8 settembre), i 4 casi di Alessandria (tutte infermiere donne) del 12 settembre. 1 contagio a Genova (12 settembre), 5 casi al Cardarelli di Napoli (14 settembre). Un caso di contagio a Potenza (23 settembre), 5 casi a Castellammare di Stabia (25 settembre). Perugia con tre infermieri del reparto di nefrologia (28 settembre) e Foggia, sempre 28 settembre, con 1 contagio.
"Che futuro ci aspetta"
“Di fronte a questi numeri è giusto chiedersi che futuro ci aspetta. Noi infermieri – continua De Palma – siamo consapevoli dei rischi che corriamo dal primo giorno dell’esplosione di questa terribile emergenza.
Oggi conosciamo meglio questo agente virale, ci siamo aggiornati durante questa estate di calma apparente e abbiamo addirittura studiato per conto nostro per comprendere meglio quali sarebbero stati i nuovi rischi da affrontare.
Eravamo e siamo consapevoli che l’emergenza sarebbe tornata e siamo pronti a lottare per difendere la salute dei cittadini. Mettendo anche a rischio la nostra vita. Ma mentre noi continuiamo a metterci la faccia, ogni giorno, ci chiediamo chi e in che modo sosterrà la nostra battaglia”.
Il sindacato si rivolge alle istituzioni. Dagli aggiustamenti in busta paga ad una migliore organizzazione, passando per strumenti di difesa più adeguati: queste sono le richieste. Richieste che saranno presentate il 15 ottobre prossimo a Roma, al Circo Massimo, in una protesta in piazza. Fonte: Anteprima24
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