Il nuovo bonus baby sitter è introdotto per andare incontro alle esigenze delle famiglie italiane per il 2021.
Questo particolare sostegno aveva aiutato gli italiani nella gestione dei bambini per il 2020, e l'INPS ha detto che sarà riconfermato. Qui tutte le indicazioni per chiedere il bonus.
Per fare domanda è necessario rientrare nei particolari requisiti stabiliti dall’INPS, e compilare gli appositi moduli nell’area riservata del sito.
Il portale online serve a richiedere il nuovo bonus babysitter, accessibile a tutti.
Chi potrà ricevere il bonus babysitter 2021?
Il nuovo bonus baby sitter 2021 può essere richiesto se in famiglia ci sono figli minori fino a 14 anni di età, ed è erogato solo ad alcune tipologie di lavoratori:
Chi è iscritto alla Gestione Separata (articolo 2, comma 26, legge 8 agosto 1995, n.335);
1 - Lavoratori autonomi, che si avvalgono delle prestazioni INPS;
2 - Lavoratori impegnati nei lavori per l’emergenza sanitaria: sicurezza, difesa e soccorso pubblico;
3 - Lavoratori dipendenti che sono impegnati in questi ambiti: sanitario, pubblico, privato accreditato. Rientrano qui i medici e gli infermieri, i tecnici di laboratorio biomedico e di radiologia medica, gli operatori sociosanitari, inclusi i soccorritori e gli autisti e operatori che lavorano per il 118.
Il nuovo bonus INPS baby sitter 2021, si rivolge a sostegno di quelle famiglie che, se rientrano nelle categorie citate, si avvalgono del Libretto Famiglia INPS. La cifra che le famiglie possono ricevere da questo bonus, che va a sostenere le spese per una baby sitter, può arrivare a 100 euro settimanalmente, che è la cifra massima stabilita.
Come incassare il bonus baby sitter 2021
Per incassare il bonus baby sitter, abbiamo visto che è necessario fare richiesta sul portale ufficiale INPS, e vedersi accreditati fino a 100 euro a settimana.
Il bonus non può andare di pari passo con il bonus asilo nido, ma neanche con altre tutele previste dal decreto.
Bisogna fare attenzione, nel caso di nucleo famigliare con due genitori, anche allo stato lavorativo dell’altro genitore, che non è il richiedente diretto. Il bonus può essere applicato solo se nel nucleo famigliare non c’è un altro genitore che accede a bonus alternativi o è impegnato in attività lavorative.
In sostanza, la famiglia che chiede questo tipo di sostegno deve ricevere reddito solo dal genitore che fa domanda di bonus baby sitter, mentre il secondo genitore è sospeso dal lavoro o disoccupato.
Bonus baby sitter 2021: al momento sono esclusi i docenti
Non tutte le famiglie italiane possono avere accesso al bonus baby sitter per il 2021, abbiamo visto che sono circoscritte le categorie di lavoratori che possono chiederlo. E una di queste è la grande esclusa: i docenti.
Gli insegnanti non possono accedere a questa forma di sostegno, sia che siano impiegati di ruolo sia sostitutivi o precari. Il bonus in questione è destinato, come già avveniva nel 2020, ad autonomi e dipendenti, pubblici e privati:
1 - Lavoratori del settore privato: se iscritti alla Gestione Separata;
2 - Lavoratori autonomi: iscritti all’INPS o che fanno richiesta comunicando con la propria cassa previdenziale;
3 -Lavoratori del settore pubblico: i lavoratori impegnati nella gestione dell’emergenza sanitaria in corso.
I docenti, non rientrando in queste categorie, sono di fatto esclusi dal bonus baby sitter 2021.
Ricordiamo che questa categoria di lavoratori spesso è impegnata a casa, a seguire la didattica a distanza da computer, e le difficoltà nella gestione famigliare è complessa anche per questa categoria.
Gli insegnanti possono avvalersi solo dei congedi parentali o straordinari presenti e alternativi al bonus baby sitter. Alcuni insegnanti non sono contenti dell’esclusione da questa misura:
“Ma davvero pensate che sia possibile fare lezione con un bambino di pochi anni in casa? Immaginatevi con un bimbo di due anni che mentre spiegate l'Orlando Furioso gira per casa. Vi sembra forse possibile?”
L’insofferenza degli insegnanti non è solo per la didattica a distanza, ma per la gestione complessiva della formazione dei più giovani, che non tutela i figli degli insegnanti stessi.
(Trend Online)
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