"Ho ucciso Giulia Tramontano senza un motivo, era una situazione stressante": l’interrogatorio di Impagnatiello
Nuovi dettagli emergono dagli interrogatori di Alessandro Impagnatiello, l'uomo accusato dell'omicidio della compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi. Durante l'interrogatorio con la Giudice per le indagini preliminari Angela Minerva, l'indagato avrebbe ammesso di aver ucciso la compagna "senza motivazioni". Ha dichiarato di pensarci costantemente e che la situazione era estremamente stressante per lui. Tuttavia, ha affermato di non avere un motivo reale per il suo gesto.
L'ultimo interrogatorio ufficiale si è svolto il 2 giugno, un giorno dopo la sua confessione dell'omicidio e dopo aver finalmente indicato il luogo in cui aveva nascosto il cadavere, dopo aver simulato per giorni la scomparsa della ragazza. Al termine di quell'incontro, la Gip ha convalidato l'arresto di Impagnatiello, anche se non ha riconosciuto la premeditazione o la crudeltà del delitto.
I verbali di quell'interrogatorio continuano a rivelare nuovi dettagli importanti per ricostruire i fatti. Ad esempio, è stato lo stesso Impagnatiello a indicare agli inquirenti dove si trovava l'arma del delitto, che era nel suo appartamento ma che i carabinieri non avevano ancora trovato, essendo nascosta in un ceppo di legno sopra il frigorifero insieme ad altri coltelli.
Durante l'interrogatorio, la giudice ha cercato di ottenere dallo stesso Impagnatiello il movente che lo avrebbe spinto a uccidere la compagna, dopo che questa aveva scoperto la sua relazione con un'altra donna. Tuttavia, Impagnatiello ha ammesso di non sapere il motivo per cui ha commesso l'omicidio di Giulia. Ha affermato di aver preso quella decisione "senza motivazioni" e che da quando è stato arrestato sta riflettendo costantemente sul movente del delitto.
"L’ho deciso senza motivazioni", ha detto durante l'interrogatorio per poi aggiungere che in questi giorni dopo l'arresto "ci sta pensando costantemente" al movente del delitto. "Nel momento in cui ho deciso di uccidere la mia compagna non c’era né ira né rabbia né desiderio di vendetta", bensì "la situazione era per me, mi passi il termine, stressante".
Ha raccontato nuovamente la sua versione dei fatti, affermando che quella sera Giulia aveva iniziato a ferirsi come forma di autolesionismo. Lui inoltre le avrebbe strappato il coltello dalla mano non per impedirle di farsi del male, ma per ucciderla. Tuttavia, questa narrazione non ha ancora trovato conferma e l'autopsia del corpo, fissata per il 9 giugno, potrà contribuire a fare chiarezza su quanto accaduto.
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