Il governo, al lavoro sul nuovo dpcm anti-coronavirus, potrebbe procedere con una stretta mirata nelle zone ad alta circolazione del virus. A livello nazionale, quindi, niente coprifuoco e niente chiusura in prima serata dei locali. Lo scrive il sito NewsMondo.it
Dpcm, si va verso una stretta mirata nelle zone a rischio
Non ci sarebbero quindi chiusure generalizzate in tutto il Paese nel nuovo Dpcm, come ipotizzato nei giorni scorsi. In caso di emergenza, localmente si potrà procedere con chiusure anticipate dei locali. Resterebbero quindi le restrizioni indicate nei decreti precedenti.
“Abbiamo chiesto di non intervenire penalizzando ulteriormente i locali pubblici con altre riduzioni di orario“, ha riferito il Presidente della Regione Liguria vice Presidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti.
Arcuri, “Clima coeso di fronte alla non auspicata dinamica dell’epidemia”
“Sono state condivise in un incontro lungo le linee delle misure che verranno poste in essere nelle prossime ore. Il clima è coeso rispetto alla non auspicata dinamica dell’epidemia.
Ritengo che non sia opportuno fornire anticipazioni sulle misure”, ha dichiarato ai microfoni di Sky TG24 il Commissario Domenico Arcuri che non ha anticipato nessuna delle decisioni che saranno comunicate dal premier Giuseppe Conte.
Dpcm, la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Tutti i nodi saranno sciolti dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che dovrebbe parlare in conferenza stampa nella serata del 18 ottobre. Il premier interverrà ai microfoni dei giornalisti per illustrare le misure decise dal governo in questi giorni di confronto con il Cts e le Regioni.
Scuole chiuse in Campania, interviene il Codacons: “Conte e Azzolina impugnino l’ordinanza di De Luca”
Il Codacons Campania chiede al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina di “impugnare l’ordinanza” firmata ieri dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca con la quale si sospendono le attività didattiche in presenza nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie fino al 30 ottobre.
“I presidi hanno dichiarato che chiudere le scuole è una sconfitta”, si legge in una nota del Codacons Campania. Si ricorda inoltre che “la modalità da remoto deve sì essere garantita, se dovessero presentarsi casi di isolamento di alcuni studenti. Ma non deve essere la modalità principale dell’insegnamento.
La scolarizzazione degli alunni, momento fondamentale cui sono sottratti soprattutto i bambini che quest’anno iniziano le scuole, non solo serve per creare una corretta fruizione dell’insegnamento, ma deve anche servire per dare i primi ritmi, le prime responsabilità ai ragazzi che si troveranno ad affrontare il mondo del lavoro”.
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