Un'iniziativa lodevole intrapresa dall'università di Cagliari, che aggiunge un asilo nido nelle sue strutture per permettere alle giovani madri di studiare.
"Vogliamo che le nostre ragazze possano studiare senza problemi, senza rinunciare all'idea di costituire una famiglia- spiega il rettore Del Zompo-.
Questa è davvero un'iniziativa di tutto l'Ateneo, tutti l'hanno condivisa fino alla fine.
Per sostenere le famiglie servono servizi, che purtroppo non ci sono più: ecco perché con questa iniziativa abbiamo deciso di andare in questa direzione.
Sono contenta di chiudere il mandato con un ateneo che permette agli studenti e a tutti coloro che lavorano all'Università di proseguire a fare il loro lavoro senza dover rinunciare a nulla".
Il comune di Cagliari si complimenta per l'iniziativa
Disco verde dal Comune di Cagliari: "
Complimenti all'ateneo di Cagliari per questa nuova iniziativa- le parole di Rita Dedola, assessora alle Politiche universitarie-. Una
struttura che offre nuove opportunita' anche ai cittadini e si aggiunge a quelle gia' esistenti". È un'iniziativa "
che aiuta a non abbandonare gli studi- spiega Federico Sias, presidente del
Consiglio degli studenti-. Oggi siamo felici, speriamo che l'ateneo prosegua in questa direzione per sostenere gli iscritti e le iscritte".
L'Università ha subito tanto il Covid. Ma il vecchio protocollo è ancora valido
“
Esiste un protocollo approvato dal Comitato tecnico scientifico: nel caso sospetto di contagio c’è il tampone e il tracciamento. Abbiamo reso obbligatorio l’uso della mascherina insieme al
distanziamento sociale all’interno delle università”.
A dirlo, in diretta a Sky Tg24, fu l'ex ministro dell’Università’ e della ricerca, Gaetano Manfredi. Manfredi spiegò che “gli atenei sono legittimati a scegliere le modalità di turnazione delle
lezioni e di svolgimento degli esami.
Le università hanno una loro autonomia organizzativa e sulla base di questa possono decidere”. “Abbiamo la responsabilità della sicurezza di coloro che entrano nelle aule universitarie- ha
aggiunto il ministro- dall’inizio di settembre si stanno svolgendo gli esami in presenza, ma molti studenti stanno chiedendo di poterli svolgere a distanza”.
Infine, Manfredi disse che i giovani hanno “uno spazio troppo limitato. Qualcosa ancora oggi va cambiato.
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