Sorelle morte in capeggio, ci sono due indagati. Secondo quanto ci perviene due persone sono indagate nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Malak e Janna Lassiri.
Le due sorelle di 14 e 3 anni, residenti a Torino, uccise domenica da un pioppo caduto sulla tenda dove stavano dormendo con i loro familiari nel campeggio Verde mare di Marina di Massa.
Si tratta dei due soci del campeggio.
La Procura vuole verificare se il crollo sia stato provocato solo dal forte vento che ha interessato la zona o se la pianta fosse già malata.
L'autopsia
E' in programma l'autopsia sulle due sorelle, disposta dagli inquirenti che indagano per omicidio e lesioni colpose. Martedì, 1 settembre, invece c'è stato un primo sopralluogo dell'agronomo incaricato per analizzare le cause del cedimento della pianta.
“Non respiro, ti voglio bene”.
Sono queste le ultime parole pronunciate dalla 14enne Malak prima di spirare tra le braccia del padre Hicham, dopo che un pioppo si era abbattuto sulla tenda in cui dormiva con la sorellina nel camping di Marina di Massa.
Il genitore
Raccontando la tragedia a La Stampa, invoca giustizia. Intanto, la procura darà incarico formale a un agronomo forestale per una perizia sull’albero.
La risposta attesa dal tecnico è se la pianta è caduta per maltempo o se la tragedia poteva essere evitata.
“Ci ha svegliato il rumore del vento. Un boato, – è il racconto che Hicham Lassiri, 43 anni, padre delle due sorelle torinesi di origini marocchine morte mentre erano in vacanza, fa a La Stampa. – Dopo pochi secondi è caduto l’albero. Jannat, la piccolina, non la vedevo”.
Il racconto del padre
“Mi sono avvicinato a Malak che aveva un taglio sulla fronte e mi diceva: ‘Papà non riesco a respirare, non ce la faccio’. Io le ho risposto: ‘Non mi lasciare, ti prego, non mi lasciare’.
Lei mi ha guardato e ha risposto: ‘Non posso. Vi voglio bene’. Queste sono state le sue ultime parole. Poi è svenuta e non si è più svegliata”.
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