Tiziana Cantone, è ancora giallo, o meglio si torna a parlare della vittima e del ”gioco" incessante tra media, legali, avvocati sul caso della vittima.
La madre, dela trentatreenne che il 13 settembre 2016 si suicidò dopo la diffusione in rete di alcuni suoi video privati amatoriali, Maria Teresa Giglio, si dice a sua volta vittima.
Vittima di una presunta violenza privata subìta da una nota giornalista, inviata di un programma di approfondimento che va in onda sulle reti Mediaset.
La donna da anni si sta battendo per scoprire la verità sulla morte della figlia.
L’episodio sarebbe accaduto lo scorso 4 febbraio.
Tiziana Cantone - La denuncia
Nella denuncia presentata alla Procura di Napoli Nord, la Giglio scrive che la giornalista le avrebbe teso “
una vera e propria imboscata”
L'accusa è di truffa verso i suoi stessi consulenti dell’Emme Team, lo studio legale italo-statunitense che la sta aiutando a fare luce sulla triste vicenda e per convincerla a revocare l’incarico.
La madre della Cantone sostiene che la giornalista, dopo averla ripresa di nascosto, si è recata casa sua “
in qualità di portavoce dell’avvocato Annamaria Bernardini de Pace, dell’avvocato Serena Gasperini e della dottoressa Roberta Bruzzone” che si erano occupati della vicenda di sua figlia.
Nella denuncia la Giglio riferisce anche di avere subìto delle minacce, e anche delle pressioni via social.
Il documento in mano agli inquirenti
Infine, nel documento consegnato agli inquirenti, Maria Teresa Giglio ricorda di avere denunciato lo scorso anno, presso la Procura di Roma:
“
unitamente a dodici studi legali, una ventina di professionisti e consulenti e un buon numero di vittime…” i suoi ex avvocati e la sua ex consulente “…
poiché provarono a convincere due giornaliste ad avere il medesimo comportamento…” subito il 4 febbraio scorso.
La Procura della Repubblica di Napoli Nord ha aperto un fascicolo di indagine, anche in considerazione delle gravi accuse che vengono rivolte a noti professionisti.
Sulla morte di Tiziana Cantone, gli inquirenti hanno già aperto ben due fascicoli, al momento contro ignoti.
I fascicoli si basano sulle indagini difensive prodotte dall’Emme-Team; ne è stato aperto a luglio scorso per frode processuale in relazione alla presunta manomissione dei dati contenuti sull’Iphone e l’Ipad di Tiziana.
Ne è stato aperto un altro, più inquietante per omicidio volontario. (Anteprima24)
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