NAPOLI. E' iniziato questa mattina intorno alle 8.30 lo screening su circa 400 tra studenti, docenti e personale Ata del plesso scolastico di Fuorigrotta a Napoli, in Campania, dove si sono registrati 22 casi di positività all'interno della stessa classe (18 studenti e 4 docenti).
Sono attesi, nel plesso di via Zanfagna dell'Istituto comprensivo statale "91° Minniti", 350 studenti, 40 docenti e 8 unità di personale Ata, sia delle classi della primaria che delle sezioni dell'infanzia.
Nella giornata di ieri il direttore generale dell'Asl NAPOLI 1 Centro, Ciro Verdoliva, si è recato nel plesso per verificare l'idoneità della struttura a organizzare un calendario di prelievi di tamponi molecolari.
L'adesione allo screening è su basa volontaria ma la dirigente scolastica Rosanna Stornaiuolo spiega che l'adesione "è fortemente raccomandata al fine di tutelare la salute dell'intera popolazione scolastica".
Le varie sezioni e classi sono state convocate in distinte finestre orarie al fine di evitare assembramenti. Domani, lunedì 25 gennaio, sarà effettuata la sanificazione dell'intero plesso e saranno pertanto sospese le attività in presenza.
De Luca firma in Campania, da domani scatta la nuova ordinanza. La preoccupazione dei presidi: “Rischio ancora alto”
Riprende il ritorno in presenza a scuola degli studenti campani secondo quanto stabilito dal Tar Campania e da un’ordinanza successiva del governatore Vincenzo De Luca. Da domani 25 gennaio in classe tutti gli studenti di scuole elementari e medie. Dal primo febbraio invece torneranno in presenza le secondarie di secondo grado.
I dirigenti scolastici pertanto in queste ore sono impegnati a confrontarsi con il piano prefettizio. Bisogna infatti pianificare ingressi scaglionati e stabilire la percentuale di studenti in presenza. Quasi tutti si orienteranno sul minimo stabilito per legge, ossia il 50 per cento dei presenti con sdoppiamento delle classi.
Claudio Naddeo che guida sia l’Istituto di Istruzione Superiore Trani Moscati di Salerno sia il Convitto a Il Mattino sottolinea il problema trasporti. “Al Trani-Moscati ho studenti che vengono da 61 comuni, quindi il piano della mobilità deve essere impeccabile, altrimenti i contagi da fuori entrano dentro scuola.
Per ovviare a questo problema sto investendo sui tamponi: test rapidi agli ingressi, così almeno potrei contenere i contagi eventuali. Ho meno preoccupazioni per il Convitto, invece, sebbene ci siano studenti che vengono da Calabria, Lazio, Toscana, poiché si tratta di studenti che sono qui perché giocano da professionisti e le squadre eseguono i tamponi di routine”.
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