La Campania da lunedì 8 marzo cambia fascia di colore. Decisione inevitabile pare, stando all'andamento dei dati epidemiologici.
Sembra un provvedimento quasi inevitabile. Già ieri dalla Regione hanno fatto trapelare che da lunedì 8 marzo partiranno nuove restrizioni per la Campania, alla luce dell’aumento preoccupante dei casi di contagio sul tutto il territorio dovuti soprattutto alla variante inglese del Covid.
La decisione dovrebbe essere adottata oggi nella riunione della cabina di regia del governo dopo l’analisi dei dati da parte del Cts. Anche altre regioni sono ad alto rischio di passare dalla zona arancione alla zona rossa. (Salernonotizie)
Le Regioni la cui situazione preoccupa maggiormente sono Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana.
Campania rossa. "Servono misure drastiche"
"Considerando dati di tipo diverso, come quelli relativi a mobilità delle persone, ricoveri, decessi e numero di
vaccinazioni, il fisico indica che, 2se non si adotteranno misure energiche, nell’arco di un paio di mesi a partire da oggi, i
morti potrebbero arrivare, prima dell’estate, a un totale di 150.000".
Nel resto d'Italia: servono misure - Crescono i casi
Inoltre, “le
varianti stanno facendo crescere i casi fino a due volte di più rispetto alle precedenti ondate. Ci sono zone dove le misure più severe adottate stanno iniziando a produrre effetti in positivo, come l’Umbria, la Provincia di Bolzano e l’Abruzzo“, osserva Spinella.
“L’impatto delle varianti, invece, sta manifestando la sua virulenza in Toscana, Lombardia ed Emilia-Romagna, dove gli interventi di riduzione sono insufficienti per controllare il calo dei casi“.
Vaccinazioni
A proposito della campagna di vaccinazione, Spinella osserva che, secondo l’algoritmo, l’attuale tasso “produce effetti trascurabili” e che per contrastare la velocità di contagio delle varianti sarebbe necessario “associare a un aumento delle vaccinazioni anche la restrizione della mobilità“.
“Il ritmo delle vaccinazioni cresce linearmente, il virus cresce esponenzialmente. Se avessimo fatto il lockdown della primavera 2020 all’inizio della seconda ondata, ovviamente la situazione della curva sarebbe stata diversa. I casi – conclude Spinella – sarebbero stati decisamente a un livello più basso e la variante avrebbe trovato una situazione difficile“. (Anteprima24)
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