Il governo valuta le prime riaperture. Bar e ristoranti, teatri e cinema ma soprattutto i tanto attesi parrucchieri e centri estetici in zona rossa. A seguire anche palestre e piscine. Sono queste le attività che potrebbero ripartire se i contagi calassero nei prossimi giorni.
Dal governo valutazioni alla fine del mese
A partire dal 20 aprile il governo analizzerà l'andamento dei contagi da Covid-19 per decidere quali settori potranno programmare la ripresa. Questo a seguito della richiesta di alcuni presidenti di regione e del pressing del leader della Lega Matteo Salvini.
Si era parlato di una convocazione della cabina di regia in settimana ma palazzo Chigi chiarisce: "La cabina di regia non è al momento convocata per la valutazione di possibili aperture né sono definite date . Per quanto attiene il quadro epidemiologico, sottolineano le stesse fonti, esso è costantemente monitorato".
Il decreto in vigore dal 7 aprile prevede che "in ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili, con deliberazione del Consiglio dei ministri, sono possibili determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento".
Vuol dire che si terrà conto dei dati dei contagi, della tenuta delle strutture sanitarie, ma anche il numero delle persone che sono state vaccinate.
Campania, De Luca: "Cittadini sono preoccupati per AstraZeneca"
Il presidente della Campania Vincenzo De Luca torna all’attacco. Questa volta al centro del dibattito il problema dei vaccini AstraZeneca. “C’è una quota della nostra popolazione che rifiuta il vaccino Astrazeneca perché ha paura, perché ci sono preoccupazioni, perché la comunicazione che è stata data è stata veramente la più squinternata immaginabile”.
Il governatore campano ha ribadito che “sopra i 60 anni possiamo andare avanti tranquillamente” e ha ricordato che “abbiamo somministrato centinaia di migliaia di dosi di Astrazeneca, solo con il personale scolastico siamo andati oltre i 120mila vaccini, e non abbiamo avuto alcun problema. Ma è evidente che, se c’è un rifiuto, la cosa diventa complicata perché si riduce la disponibilità di vaccini”.
"Su contratto con Sputnik autentiche bestialità”
“Come Regione Campania ci siamo permessi di anticipare un contratto con l’azienda produttrice di Sputnik. Sul contratto abbiamo ascoltato delle autentiche bestialità sul piano giuridico e istituzionale, ho visto che adesso sta chiudendo l’accordo la Baviera, nientemeno l’Austria. Dovremmo essere noi a chiamare i dirigenti di Aifa, che ha la sua autonomia e non è obbligata ad aspettare l’Ema, per far fare la verifica del vaccino.
Mentre per Pfizer, l’Ema e l’Aifa hanno autorizzato in due settimane, per quanto riguarda Sputnik passano i mesi e non si sa bene che diavolo stiamo aspettando”, ha aggiunto De Luca ricordando che “avere vaccini aggiuntivi rispetto ai 4 contrattualizzati dall’Europa sarebbe una cosa decisiva, perché ci consentirebbe di fare una vaccinazione di massa, di trovare un punto di equilibrio tra tutela sanitaria e necessità di rimettere in piedi progressivamente l’economia. Ci auguriamo che nelle prossime settimane si possa contare su una quantità di vaccini aggiuntivi rispetto a quelli contrattualizzati dall’Europa”.
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