ROMA. Angela Mattiello, madre di Stefano Bacigalupo, 13 anni, morto a Roma nel 2017 mentre stava andando in cortile per la ricreazione, per cui la procura ha chiesto l'archiviazione per suicidio, è stata intervistata questa mattina al giornale radio delle 8.00 su Rai Radio1 da Bruno Sokolowicz.
Roma, il dramma del piccolo Stefano
"Io spero che finalmente ci sia un'indagine seria che esplori tutte le ipotesi: un inseguimento, una lite, una colluttazione. Io voglio ricostruire i fatti.
La giustizia non mi ha mai dato una risposta. I fatti non sono stati accertati. Ritengo che ci sia una innegabile responsabilità della scuola alla quale io ho affidato mio figlio e me lo dovevano ridare vivo all'uscita".
Cosa è accaduto nel 2017
A quanto è stato ricostruito, il ragazzino si era staccato dal gruppo compagni che scendevano in cortile per la ricreazione ed è risalito.
Ha poi scavalcato la ringhiera della scala antincendio dell'istituto Santa Maria e si è lanciato nel vuoto. «Ha detto “ciao a tutti” e poi si è lanciato», avevano raccontato alcuni ragazzi uscendo da scuola.
In classe i carabinieri della compagnia piazza Dante, che indagavano sulla vicenda, hanno ritrovato un suo biglietto d'addio.
Poche parole per esprimere il tormento di un adolescente «molto sensibile», dicono i compagni. Un dissidio poco manifesto e poco visibile tanto che i suoi compagni di terza media, ascoltati dai militari, lo vedevano «allegro e solare».
Parole usate anche dal suo amico del cuore. Il pm Elena Neri aveva proceduto per istigazione al suicidio, un'ipotesi configurata per svolgere una serie di accertamenti a tutto campo. Fonte: Il Messaggero
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