Dopo Pasqua - Dal governo c'è la conferma che si continuerà con il sistema a fasce di colore.
Con la scadenza del decreto n.30 del 13 marzo, dovrebbe essere reintrodotta la divisione in 4 fasce.
Per quanto riguarda gli spostamenti tra le Regioni si deciderà in base all'evoluzione del quadro epidemiologico delle prossime settimane.
Che cosa succederà dopo Pasqua con le regole anti-Covid?
E' chiaro che qualcosa cambierà dopo il 6 aprile, giorno in cui scade il dpcm di Draghi.
Il decreto varato una decina di giorni dopo per contrastare l’esplosione della terza ondata e al tempo stesso disporre nuove restrizioni per le festività.
Ha scadenza proprio il 6 aprile, il giorno dopo Pasquetta. In teoria dovrebbero valere ancora le zone di colore, fino a diversa disposizione.
Non essendoci più zone gialle, lo stop agli spostamenti è stato implicitamente confermato almeno fino al 6 aprile, compreso.
Con il Dpcm del 2 marzo il governo ha invece disposto una stretta a partire dalla chiusura delle scuole nelle aree rosse e arancioni e anche in quelle gialle in cui sarà superata per una settimana la soglia dei 250 infetti ogni 100 mila abitanti.
Anche questo provvedimento resterà in vigore fino al 6 aprile, il martedì dopo Pasqua.
Cosa dice il governo
In una intervista per il quotidiano "La Stampa", il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato che il sistema a colori resterà in vigore anche alla scadenza del Dpcm che lo ha reiterato.
"
La scelta è stata confermata dagli ultimi decreti del governo e credo sia la più efficace a rendere le misure proporzionali alla differente situazione epidemiologica dei territori. Per cui sì, sarà confermata" Così dice il Ministro.
In linea teorica, dopo il 6 aprile si dovrebbe tornare al "collaudato" sistema a colori che prevedeva la divisione in zone rosse, arancioni, gialle e bianche.
Ma a questo punto nulla può essere escluso.
Sugli spostamenti "
dipenderà dal quadro epidemiologico, ma i nostri scienziati confidano che le misure adottate e il numero sempre più ampio di persone immunizzate possano migliorare la situazione in tempi non troppo lunghi".
Insomma, la situazione è in divenire, bisognerà attendere.
Si spera di vedere i primi effetti dei vaccini
Sembra scontato ma tutto dipenderà dai nuovi dati sul contagio.
Inutile dire che con l’Italia colorata di rosso e arancione ci si aspetterebbe una drastica riduzione nel numero dei nuovi casi giornalieri così come è avvenuto a novembre con la seconda ondata.
Anche la campagna vaccinale però potrebbe iniziare a dare risultati in termini di riduzione di ricoveri e decessi.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità sta già avvenendo:
"Analizzando il numero di casi di infezione da SARS-CoV-2 nella popolazione suddivisa per fascia di età
60-79 anni e >= 80, anni si osserva un andamento molto simile nelle due fasce fino all’inizio di febbraio con una piccola inversione di tendenza nell’ultima
settimana"
si legge in un report pubblicato ieri dall’Iss sulla base di dati aggiornati al 17 marzo. (Today)
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