Catania. Perde il controllo dello scooter e impatta contro un cordolo. Ieri sera, intorno alle 21,30, il 17enne Enrico Murabito stava percorrendo con il suo scooter 125 il viale Ulisse quando, per cause da accertare, ha perso il controllo del mezzo impattando contro un cordolo.
Lo scontro a Catania
E' avvenuto nei pressi della concessionaria Citroen e il giovane avrebbe perso la vita proprio a seguito dell'impatto.
I soccorritori del 188 intervenuti a Catania
Con l'ausilio del defibrillatore, hanno tentato di salvare la vita del ragazzo ma non c'è stato nulla da fare.
Sul posto, per appurare le cause del sinistro, è intervenuta la polizia municipale di Catania. Per la scomparsa di Enrico Murabito, originario di Tremestieri, grande cordoglio è stato espresso dal mondo dello sport.
Infatti, come riporta il sito basketcatanese.it, il 17enne era uno "dei più prometteti arbitri siciliani".
Murabito infatti era un appassionato cestista e aveva unito la passione per il gioco a quella per l'arbitraggio. Diverse le società sportive che hanno espresso vicinanza alla famiglia“.
Nel frattempo in Campania si continua ad indagare sulla' omicidio di Avellino.
L'assassino accusa la fidanzata: "Il piano è di Elena, ha organizzato lei la strage”. Giovanni Limata, il 23enne che ad Avellino ha ucciso il padre della fidanzata, Aldo Gioia, di 53 anni, perché si opponeva alla loro relazione, ha dichiarato che il piano per sterminare l'intera famiglia sarebbe stato messo a punto proprio dalla fidanzata 18enne.
Avellino - L'intento
Era uccidere anche la madre e la sorella della giovane. Lunedì l'interrogatorio di garanzia per i due ragazzi e l'autopsia sul cadavere della vittima.
I Fatti di Avellino
I due ragazzi sono stati arrestati dopo aver confessato. L'omicidio, che sarebbe stato pianificato da tempo, è avvenuto dopo cena nell'abitazione della vittima, che stava dormendo sul divano.
Il 53enne è stato colpito da almeno sette fendenti inferti con un coltellaccio da caccia dal fidanzato della figlia.
Gioia, tuttavia, è rimasto in vita il tempo necessario a consentire alla moglie a all'altra figlia di lanciare l'allarme. E di mettersi in salvo evitando che il piano fosse portato a termine.
Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura di Avellino, in poche ore hanno ricostruito l'inquietante scenario che ha portato all'arresto della ragazza e del fidanzato, Giovanni Limata, 23 anni, l'autore materiale del delitto.
"Volevano sterminare tutta la famiglia"
Entrambi ora sono reclusi nel carcere di Avellino. Durante la notte, nel corso degli interrogatori, hanno reso piena confessione.
Non solo hanno ammesso di avere architettato e perseguito il terribile delitto ma hanno confessato un piano criminale che avrebbe dovuto portare alla morte anche della madre e della sorella della ragazza. Per poi darsi alla fuga.
Il loro - a giudicare dalle prime risultanze - era un piano studiato da tempo. E nei primi particolari e prevedeva anche la simulazione di un furto per allontanare i sospetti e sviare le indagini.
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