Tutto il personale scolastico che farà il vaccino contro il Covid-19 non dovrà più perdere un giorno di permesso retribuito, ma sarà giustificato.
Si è risolto dunque, il problema sollevato nei giorni scorsi dall’onorevole Vittoria Casa (M5S)
Ad annunciarlo è stato il ministero dell’Istruzione che venerdì sera, terminata la conferenza stampa del premier Mario Draghi, ha spiegato:
“Per una migliore gestione dell’emergenza e a tutela dei diritti dei lavoratori;
l’assenza dal lavoro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni scolastiche per la somministrazione del vaccino contro il Covid-19,
sarà considerata giustificata non determinerà alcuna decurtazione del trattamento economico, né fondamentale né accessorio”.
Permesso Vaccino - Qualche settimana di ritardo ma la misura è arrivata
Chi nei giorni scorsi si è dovuto assentare da scuola per fare la tanto attesa iniezione, ha dovuto perdere un giorno di
permesso retribuito.
E nel caso dei precari si trattava addirittura di un
permesso non retribuito.
Un problema che aveva provocato l’indignazione di tanti professori che hanno sollevato la questione.
Non tutti, infatti, sono riusciti a fissare l’appuntamento con l’ambulatorio in un orario al di fuori delle lezioni.
La soluzione, arrivata attraverso il decreto Sostegni, era stata annunciata anche dalla Funzione Pubblica che ha parlato di:
“
permesso retribuito sul modello di quanto avviene per la donazione del sangue”.
Resta la “trattenuta” Brunetta, per chi si ammala a causa del vaccino.
Dal 2008, cioè ai tempi in cui l’attuale ministro della Pubblica Amministrazione occupava lo stesso incarico nell’ultimo governo Berlusconi,
per i primi dieci giorni di assenza per malattia lo stipendio degli insegnanti viene privato di ogni indennità, emolumento o qualsiasi altro trattamento economico accessorio.
Una “trattenuta” che viene fatta anche per chi si ritrova a casa con la febbre alta, il dolore al braccio e il mal di testa, a seguito della vaccinazione.
Una situazione che non è per nulla rara visto che la maggior parte dei docenti, dopo l’iniezione, ha manifestato effetti collaterali.
Il binomio scuola/vaccini non è ancora perfettamente funzionante. Il governo agirà anche per questo
(Il fatto quotidiano)
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