Giulia Cecchettin, Turetta oggi in Italia. Si fa strada ipotesi premeditazione
Il sospetto assassino Filippo Turetta, accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, sua ex fidanzata, è in arrivo in Italia questa mattina. Il volo militare che lo trasporterà dalla Germania, dove era detenuto, atterrerà all'aeroporto di Venezia intorno alle 12.30. Dopo l'arrivo, è previsto il suo trasferimento nel carcere protetto di Verona. Questo segna una svolta nelle indagini, con i pm che ora concentrano l'attenzione sulla possibile premeditazione del crimine.
Le indagini suggeriscono che Turetta potrebbe aver pianificato attentamente l'aggressione a Cecchettin. Si ipotizza che avesse acquistato in anticipo lo scotch trovato sul luogo del crimine. La difesa sta considerando la richiesta di una perizia psichiatrica per valutare lo stato mentale del sospettato.
Una volta in Italia, Turetta sarà detenuto in un carcere con misure speciali per prevenire atti autolesionistici. Dovrà affrontare l'interrogatorio di garanzia con il giudice istruttore di Venezia nei prossimi giorni.
Le indagini sull'omicidio
Stanno ora focalizzandosi sulla premeditazione. Sembra che Turetta avesse ordinato online del nastro adesivo giorni prima dell'aggressione del 11 novembre. Altri elementi, come i coltelli e i teli di plastica trovati con il corpo, suggeriscono una pianificazione accurata del crimine.
La denuncia di scomparsa presentata dal padre di Giulia Cecchettin già esprimeva preoccupazioni per l'incolumità della figlia. Il rapporto con Turetta si era interrotto a causa della sua eccessiva gelosia, ma la vittima continuava a frequentarlo per timore del suo stato emotivo.
Il padre di Giulia Cecchettin
Nella prima denuncia di scomparsa, aveva espresso preoccupazioni per l'incolumità della figlia a causa della gelosia e dell'atteggiamento insistente di Turetta. Nonostante la fine della relazione, Giulia era preoccupata per il benessere emotivo dell'ex fidanzato.
La telefonata di allarme fatta al 112 la notte dell'11 novembre da un vicino di casa, che aveva sentito le urla della ragazza nel parcheggio, solleva interrogativi sulle procedure di intervento delle autorità. Al momento, non risultano fascicoli aperti in Procura relativi alla chiamata, e non è stata segnalata una seconda telefonata da parte di un vigilante al 112.
In sintesi, il ritorno di Turetta in Italia segna una nuova fase nelle indagini, con l'attenzione che si sposta sulla premeditazione dell'omicidio di Giulia Cecchettin.