Natale non con i tuoi e chissà se Santa Claus riuscirà a giungere nelle case degli italiani quest'anno. Il governo sarebbe infatti già all'opera pronto ad emanare un nuovo decreto per evitare assembramenti a Natale e soprattutto scene già viste come quelle di Capodanno.
Chi sperava infatti in un "liberi tutti” dovrà ricredersi
Un nuovo decreto con tutte le misure da osservare da fino a Capodanno per tenere la curva del contagio sotto controllo. Curva che, secondo l’Istituto superiore di Sanità, sta lentamente stabilizzandosi grazie agli effetti dell’ultimo Dpcm del 25 ottobre.
Se il famoso Rt, cioè l’indice di trasmissibilità del contagio, che verrà diffuso venerdì 4 dicembre si sarà stabilizzato intorno a 1 o addirittura sotto l’1, il coprifuoco potrebbe decadere e di conseguenza bar e ristoranti potrebbero riaprire.
Coprifuoco e cenone
Se i casi non dovessero diminuire è probabile che il coprifuoco resti, magari posticipandolo alle 23 o alle 24, consentendo però di festeggiare il Natale solo con i parenti più stretti e con la raccomandazione di non riunirsi per il cenone in più di 6 persone, usando mascherine e mantenendo la distanza di sicurezza.
Regioni in zona gialla
L’obiettivo sarebbe comunque quello di avere tutte le regioni in zona gialla, consentendo ai cittadini di spostarsi tra Regioni. “Sarà un Natale sobrio nei comportamenti”, come prevede la ministra Teresa Bellanova, “per non vanificare gli sforzi fatti”, come si augura il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, ma che permetterà alle famiglie di riunirsi anche a casa senza obblighi, ma raccomandazioni ed inviti al buon senso e alla responsabilità.
Gli spostamenti tra Regioni
Lo scenario che cis i augura è quello che si possa arrivare a ridosso di Natale con le regioni tutte in zona gialla. Questo – teoricamente – darebbe spazio alla possibilità di spostarsi tra Regioni e di poter quindi raggiungere ad esempio la famiglia di origine se si trova lontana.
Una possibilità che comunque dovrà fare i conti con raccomandazioni, che saranno ancora una volta messe nero su bianco, a non riunirsi in più di 6 persone o giù di lì, a usare anche a casa mascherine e gel disinfettante e a mantenere il distanziamento di un metro. Regole sempre valide da osservare in modo stringente per proteggere in primo luogo gli anziani ma non solo.
Lockdown – Negozi
Uno degli obiettivi è poi quello – quantomeno – di arrivare a uno stadio in cui sia calato il sipario sulle regioni rosse, transitate nel frattempo almeno in zona arancione.
Questo permetterebbe – nel periodo che precede il Natale – di riaprire i negozi che hanno dovuto abbassare le saracinesche specie nelle Regioni rosse del Nord.
E di togliere i lucchetti ai centri commerciali che oramai nel week-end sono a luci spente anche in molte delle regioni gialle che hanno emanato proprie ordinanze.
Questo allentamento permetterebbe di rilanciare un po’ i consumi stagnanti dopo il boom del terzo trimestre. Certo, anche il rito dei regali natalizi andrà con ogni probabilità regolato con raccomandazioni e divieti per evitare che si trasformi nel “cavallo di Troia” della terza ondata.
Mercatini di Natale
Non sembrano destinati a riaprire i tradizionali mercatini di Natale, il cui stop è arrivato – perentorio e con molto anticipo sui tempi – già il 3 novembre con l’ultimo Dpcm.
Molto difficile che il Governo ci ripensi perché queste iniziative rischiano fortemente di esporre le città ad assembramenti difficilmente regolabili.
Lockdown – Messe
In questo caso si ipotizzano regole restrittive con funzioni a numero chiuso. Per i credenti non potrà essere un Natale come ogni anno. Le messe strapiene nel chiuso delle chiese in pieno inverno non sono compatibili con il virus. Ed anche per le messe della vigilia di Natale – che con il coprifuoco attuale non sarebbero possibili – potrebbe esserci un anticipo di orario.
Leggi anche:
Nuova ordinanza in Campania. E' ufficiale, c'è la firma di De Luca
Metti like alla pagina
41esimoparallelo e iscriviti al gruppo
41esimoparallelo