Morto il poliziotto Giovanni Vivenzio, vittima di un'incidente che non gli ha lasciato nessun scampo nonostante la corsa in ospedale.
Tutta Napoli, il governo e il corpo della polizia piange la sua scomparsa
"È la più triste delle notizie, quella che confidavamo di non ricevere. È mancato il sovrintendente capo della Questura di Napoli Giovanni Vivenzio, 10 giorni dopo un tremendo incidente stradale mentre era con un collega. Un abbraccio alla moglie e alle due figlie e condoglianze alla grande famiglia della Polizia di Stato per la perdita. Grazie per la vostra ineffabile dedizione”.
È con questo messaggio che Carlo Sibilia, sottosegretario all'Interno, ha annunciato la scomparsa di Giovanni Vivenzio.
Sulla sua tragica morte si era espresso anche Alessandro Giuliano, Questore di Napoli. "È una terribile tragedia. Gianni Vivenzio è stato un punto di riferimento per tanti colleghi.
Siamo e saremo accanto a sua moglie, alle sue figlie, a sua mamma e alle sue sorelle", le sue parole.
L'incidente
Il sovrintendente del Commissariato San Ferdinando Sezione Falchi aveva 54 anni. L'incidente che lo aveva coinvolto - insieme al suo collega Stefano Cascone - era avvenuto a Chiaia verso le 17.30 del 6 aprile scorso.
I due Falchi erano a bordo della loro moto Ducati Multistrada alle prese con un inseguimento quando sono stati centrati in pieno da una Ford Station Wagon con a bordo una coppia, illesi, i quali nel tentativo di svoltare non avevano notato il sopraggiungere dei poliziotti.
La moto ha impattato violentemente contro la fiancata della vettura, lato passeggero.
La corsa in ospedale
Giovanni Vivenzio nell’urto ha battuto la testa sull'asfalto riportando un gravissimo trauma cranico.
Dopo numerosi interventi chirurgici e dopo aver a lungo lottato, Vivenzio si è spento ieri presso il centro di Rianimazione dell’Ospedale Cardarelli dove era ricoverato.
Il collega Stefano Cascone, trasportato all’Ospedale del Mare, aveva riportato invece la frattura del bacino e del femore nell’impatto. Anche lui sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, è in ripresa”.
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