Il richiamo, sin dalle sue due prime ordinanze del 15 marzo, è stato sempre non solo il decreto del governo del 25 marzo, ma soprattutto la legge sul servizio sanitario nazionale del 1978. Nell'istituire le zone rosse in Campania, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha sempre tenuto come paletti questo riferimento giuridico. «Ordinanze di carattere contingibile e urgente, in materia di igiene e sanità pubblica con efficacia regionale», dice la legge del 1978 e sono nate, in maniera del tutto autonoma dalle decisioni del governo che il 25 marzo aveva dichiarato lo «stato di emergenza nazionale», le sei zone rossa campane: Ariano irpino; il Vallo di Diano (con i comuni di Sala Consilina, Polla, Caggiano, Atena Lucana, Auletta); Lauro; Paolisi; Saviano di Nola; Letino. C'erano già stati i primi comuni zone rosse in Veneto e Lombardia, da poco l'intera regione lombarda era stata dichiarata zona arancione dal governo. In Campania, è il 15 marzo quando De Luca firma le due ordinanze che istituiscono l'isolamento a Ariano Irpino in provincia di Avellino e nel Vallo di Diano in provincia di Salerno. Nel comune irpino di 17.823 residenti, si scoprono 4 focolai di contagi: l'ospedale Frangipane, la residenza per anziani Minerva, una festa in un asilo di scuola paritaria, una festa di carnevale privata. Ariano registrerà ben 223 casi positivi e la Procura di Bevenento avvierà un'inchiesta per epidemia colposa. Ariano è diventato caso di scuola, perché, su base volontaria, quando non era più zona rossa, in due giorni viene fatto uno screening di massa con test rapido su 13.444 persone. In 60 sono risultati positivi.

La zona rossa a Vallo di Diano

Anche nel Vallo di Diano, De Luca istituisce la zona rossa il 15 marzo. L'allarme stavolta nasce da un raduno di tre giorni di neocatecumenaliin un albergo di Atena Lucana. È il focolaio che, in una catena di contatti, porta a decine di casi a Sala Consilina. Tra i sacerdoti morti per coronavirus nei mesi di picco dell'epidemia, ci sono stati anche il parroco di Ariano, l'85enne Antonio Di Stasio, e il parroco di Caggiano, il 45enne Alessandro Brignone. Ariano e il Vallo di Diano, anche per la durata del loro isolamento, diventano riferimento campione per le zone rosse campane. Passa un mese, per arrivare alla terza zona rossa. È ancora in provincia di Avellino e la sollecita il sindaco. L'ordinanza sul comune di Lauro è del 10 aprile. Nasce dalla scoperta di 8 casi positivi in una famiglia del titolare di una salumeria in centro. Il timore è il contagio di tutte le persone venute a contatto con la salumeria. L'isolamento dura 11 giorni. Ma otto giorni dopo, è il turno di Paolisi in provincia di Benevento. Questa volta il campanello d'allarme nasce da un'azienda avicola con 50 dipendenti e dalla casa di riposo Villa Margherita. In un paese di 2000 abitanti, si scoprono 17 contagiati. Più emotivo e al centro di servizi giornalistici è la vicenda di Saviano di Nola. Qui, nonostante i richiami a evitare assembramenti, 200 persone partecipano al funerale dell'ex sindaco Carmine Sommese. È il 19 aprile e la decisione di De Luca nasce proprio dai servizi giornalistici sul funerale. L'isolamento, a scopo quasi cautelativo in attesa dei tamponi a chi aveva partecipato al funerale, è di quattro giorni. A sorpresa, arriva, quasi in zona Cesarini rispetto all'avvicinarsi della fine del lockdown, l'ultima ordinanza. È il comune di Letino, in provincia di Caserta, a essere messo in isolamento il 16 maggio. Un centro di 600 abitanti, dove si scoprono 13 casi di coronavirus in successione, con i contagi portati dall'esterno attraverso due infermieri. Cinque comuni in provincia di Salerno, due in provincia di Avellino, uno in provincia di Benevento e Caserta, uno in provincia di Napoli: ecco le zone rosse in Campania. Prima inseriti, poi tagliati, i fondi per le zone rosse campane previsti dal decreto Rinascita. Ha tuonato Vincenzo De Luca, ritenendo che Ariano e il Vallo di Diano ne avrebbero diritto, come le zone rosse del nord inserite nel testo del decreto approvato dal governo, che stanzia 200 milioni di euro. Il provvedimento è da pochi giorni in commissione Bilancio della Camera, per la conversione in legge. C'è un emendamento di Leu e Pd per inserire i comuni campani e ampliare i fondi. Il premier Giuseppe Conte ha già dichiarato che la modifica, riattivando il testo originario, è possibile. Dipenderà dal dibattito in commissione e poi in Parlamento. Fonte: Il Mattino Leggi anche Via l'obbligo delle mascherine in Campania. L'annuncio di De Luca: ecco da quando.  Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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