SCONTRO MANFREDI - DE LUCA. Ed è proprio il caso di dire "C'eravamo tanto amati”. Come da protocollo anche le più belle storie d'amore inizino e questa tra Regione Campania e Comune di Napoli, non fa certo eccezione. I primi contrasti (già sei mesi dopo l'elezione di Manfredi), la crisi e ala rottura.

Diciamo che al momento siamo nella fase centrale, quella della crisi... Quella che solitamente nelle coppie si riassume con "prendiamo una pausa”. Ed effettivamente di "pausa” si tratta. E come ben sappiamo il passaggio poi ala rottura è breve, molo breve.

Amanti dei battibecchi de Magistris - De Luca, non abbiate paura, cambia uno degli attori, ma non la storia! Teatro della discordia proprio un teatro e tra l'altro anche uno dei più importanti, il San Carlo.

Scontro Manfredi - De Luca: cosa è successo?

Campo di battaglia il bilancio consuntivo della Fondazione San Carlo presieduta per statuto dal primo cittadino di Napoli gaetano Manfredi. La Regione Campania boccia i conti del teatro San Carlo e segna quindi una rottura con i vertici delle Fondazioni Lirico. Ma sullo sfondo si accende però, un nuovo round, ultimamente sempre più evidente, tra il governatore Vincenzo De Luca e il sindaco Gaetano Manfredi. L’ennesimo scontro politico tra Regione e Comune di Napoli; tra Manfredi, presidente del San Carlo, e De Luca.

Il tutto, mentre il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, finora quasi un «raccordo» tra le due parti per la vita del teatro, ha dato mandato al direttore generale del Mic che ha la delega agli enti lirici, Antonio Parente, di acquisire gli atti del consiglio di indirizzo insieme a tutta la documentazione utile per effettuare una verifica. Insomma, la più importante istituzione culturale della città si trasforma in terreno di scontro istituzionale ai massimi livelli, con governatore e sindaco che fanno probabilmente registrare il picco più basso delle loro relazioni.

Scontro Manfredi - De Luca: la tregua iniziale non ha retto

Infatti, se inizialmente sul versante dei finanziamenti al teatro, Manfredi e De Luca parevano aver trovato un punto di incontro con la Regione che aveva confermato i 5 milioni annunciati e il sindaco che aveva trovato come sponsor del teatro, Unicredit, con un progetto dal valore di circa 800mila euro, la frattura ora è evidente e riguarda il Bilancio 2023.

Stando a quanto perviene, sarebbero almeno sette i punti in cui la Regione critica il documento contabile e dove sottolinea come Realfonzo abbia evidenziato «inefficienti utilizzi delle risorse, irregolarità di natura contabile, appostamenti non giustificati di risorse, possibili violazioni delle norme».

Il rappresentante della Regione punta l’indice anche su:

«Gli ingenti extra costi collegati ai contratti della dirigenza apicale»; rilievi, da parte del rappresentante della Regione, anche sull’utilizzo del criterio del finanziamento storico per la determinazione delle entrate indicate in bilancio, «in difformità ai principi in materia e pure in presenza della conclamata assenza di alcune risorse».

Nella nota di palazzo Santa Lucia si parla, tar l'altro anche «di un piano di assunzioni di personale di dubbia compatibilità con la normativa in materia e discutibile sostenibilità economico-finanziaria»; e vengono contestate le previsioni in aumento delle entrate da bigliettazione e abbonamenti a fronte della chiusura del Teatro, causa lavori, nei primi tre mesi del 2023.

E dulcis in fundo «l’incoerenza tra somme dichiarate a credito della Fondazione e somme verificate a debito di enti terzi».

In merito al piano di assunzioni è la Fondazione stesa farsene carico e a ribattere: «Tutte le assunzioni di personale a tempo indeterminato sono avvenute e avverranno nel rispetto della normativa vigente per le Fondazioni lirico-sinfoniche e dei vincoli di bilancio. La sostenibilità economico-finanziaria è stata già verificata dagli organi preposti».

Per tutto il resto invece, ci pensa Manfredi a mette i puntini sulle "i”: "Sono io garante autonomia”

Gaetano Manfredi, il primo cittadino di Napoli, tanto voluto dallo stesso De Luca, stavolta non dietreggia, anzi si arma si anima e coraggio, alza la voce e dice la sua sulle presunte «ingerenze» della regione Campania e del presidente Vincenzo De Luca sulla sua attività da primo cittadino e del comune alla luce dello scontro sul Teatro San Carlo.

«Sul Comune non ingerisce nessuno, sono il garante dell'autonomia del San Carlo e del Comune e lo sarò fino a quando sono il sindaco e il presidente della fondazione teatro San Carlo. Questa contrapposizione politica è un argomento giornalistico che non mi appartiene», ha detto. 

«Chi conosce la mia storia sa che io non mischio mai la politica con la qualità e la gestione delle eccellenze. Ho sempre fatto così e lo farò ancora di più sul teatro. Questa contrapposizione politica è un argomento giornalistico, che non mi appartiene. Il mio unico obiettivo, per questo mi hanno votato i cittadini, è quello di salvaguardare l'autonomia del comune e l'autonomia del San Carlo, come farebbe qualsiasi buon sindaco».

«Non immagino assolutamente che la regione Campania possa uscire dalla fondazione teatro di San Carlo. Nel bilancio regionale c'è un contributo di 5 milioni di euro per il San Carlo confermato anche quest'anno. Poi deciderà la Regione, è una scelta politica che viene fatta dal consiglio regionale e dai consiglieri regionali, se vorrà dare un contributo inferiore al San Carlo e alle altre istituzioni culturali della città. Sono scelte, legittime, e ognuno nella sua autonomia politica sceglie quali sono le priorità, se la priorità è Napoli o è un'altra città. È una scelta politica».

«Il San Carlo è una grande istituzione e noi dobbiamo salvaguardarla. Siamo il nulla rispetto alla vita di una grande istituzione come il San Carlo. Quello di cui sono sicuro è che il bilancio è perfettamente in ordine, sono 14 anni che il San Carlo è senza perdite. È un bilancio super controllato dal collegio dei revisori, c'è il Mef, la corte dei conti. È il bilancio più controllato che esista. Poi possono esserci degli aspetti formali, ma ci sono state tre ispezioni negli ultimi due anni. Noi dobbiamo concentrare le nostre energie per fare le cose positive per la città e io, fin quando faccio il sindaco, mi concentro solo sulle cose positive».

Insomma, un vero e proprio scontro, anzi, lo SCONTRO per eccellenza. Forse il più duro, tra la Regione Campania e il Comune di Napoli. Vedremo De Luca cosa ribatterà a Manfredi, se sotterrerà l'ascia di guerra o meno.

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