Professoressa morta dopo il vaccino. Tutti ricordiamo cosa è accaduto qualche giorno fa. Una tragedia aggravata dall'iniziale ipotesi: morta dopo aver effettuato il vaccino. Dunque inizialmente si era pensato al peggio. Sotto accusa gli effetti collaterali, il mondo della scuola nel panico. Ora la svolta: l'insegnante non è morta per il vaccino. Questi i risultati dell'autopsia su Annamaria Mantile
Non c’è correlazione tra la somministrazione del vaccino anti-Covid e la morte dell’insegnante Annamaria Mantile. La notizia del decesso della 62enne, avvenuta quattro giorni dopo la somministrazione della dose di AstraZeneca, aveva allarmato la famiglia e anche i suoi colleghi.
Dal momento che a quanto si apprende l’insegnante non aveva patologie pregresse, il sospetto che la morte potesse essere una conseguenza di una reazione al vaccino si è fatta strada.
Autopsia smentisce: morta per cause naturali
Le risultanze dell’autopsia hanno dissipato ogni dubbio: il decesso causato da un infarto intestinale provocato a sua volta dal sequestro, nella parete addominale, di un’ansa del tratto digerente.
La professionista aveva accusato uno stato di malessere accompagnato da vomito, conseguenza dell’occlusione intestinale.
L’esame autoptico è stato eseguito da un collegio di periti, consulenti tecnici d’ufficio, nominati dalla Procura di Napoli. Sull’episodio è stato aperto un fascicolo di indagine. A seguito della denuncia sporta dalla famiglia della donna che agli investigatori aveva ricostruito gli ultimi giorni della vittima.
Professoressa morta, inutili i soccorsi
Dall’insorgenza dei sintomi, dopo circa 72 ore dall’inoculazione del vaccino antiCovid all’intervento della guardia medica. Non placandosi i dolori i familiari hanno chiamato anche un cardiologo. Il medico avrebbe effettuato un’indagine elettrocardiografica non rilevando problemi al cuore ma certificando il dolore addominale e lo stato di disidratazione.
La situazione poi è precipitata e ai familiari non è rimasto altro che chiamare il 118. All’arrivo in ospedale non c’era già più nulla da fare. (
Napolitoday)
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