Inferno a Napoli, liberi i due arrestati. Dopo la terrificante notte di guerra svoltasi in città nel giorno del coprifuoco e l'intervento oltre che i commenti di tutti, dal mondo politico all'Europa, i due arrestati sarebbero già a piede libero o quasi.

I fatti

Stando a quanto ci perviene infatti, cade l’accusa di violenza nei confronti degli uomini in divisa per i due presunti facinorosi arrestati ieri sera, nel corso degli scontri, in via Santa Lucia a Napoli. A darne notizia è il Mattino. I due hanno lasciato la cella quest’oggi. Marcantonio Pino – uno dei due fermati – è stato condannato a un anno e otto mesi (su richiesta di cinque anni) e dovrà presentarsi due volte al giorno a firmare due volte al giorno. Invece Oreste Aloia è stato condannato a un anno e due mesi (su richiesta di quattro anni di reclusione), per lui è stata accordata la sospensione della condanna.

La Procura

Aveva chiesto per entrambi l’applicazione degli arresti domiciliari, ma il giudice ha disposto un provvedimento meno afflittivo: obbligo di presentazione alla pg per Pino e sospensione della pena per Aiola. Ma l'allarme del Ministro dell’Interno sulle restrizioni covid resiste La Lamorgese, in occasione dell’ultima relazione della DIA al Parlamento Europeo, aveva avvisato di possibili rivolte legate alle restrizioni covid, che avrebbero fatto leva sul disagio sociale.

Rapporto DIA sull’emergenza covid

“Le organizzazioni criminali hanno tutto l’interesse a fomentare episodi di intolleranza urbana strumentalizzando la situazione di disagio economico per trasformarla in protesta sociale, specie al Sud. Parallelamente, le organizzazioni si stanno proponendo come welfare alternativo a quello statale, offrendo generi di prima necessità e sussidi di carattere economico“.

Camaleontici usurai da covid

I numero di reati, in periodo di lockdown, è calato. C’è da dire, però, che le organizzazioni criminali, in più occasioni, hanno dimostrato il loro essere camaleontici, mettendo in luce la loro capacità di trasformazione e adattamento. Il rischio connesso è quello di approfittare della crisi economica, per rilevare attività commerciali ed aziende in crisi, operando prestiti da usura. Un’azione che vedrebbe ingrassare sanguisuga a danno dei cittadini onesti.

Criminalpol durante l’emergenza covid

Nel secondo report del 2020 vengono riportati i dati registrati, che vedo un calo dei reati pari al 61%, rispetto a quelli riportati nel rapporto dell’anno precedente nello stesso periodo. Il monitoraggio è stato diretto da Vittorio Rizzi, Direttore Vice-capo , presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale (Criminapol) Si nota un calo rilevante di reati contro il patrimonio ( -44%), a seguire quello dei furti nelle abitazioni (-76%) e ai danni degli esercizi commerciali (-68%). Questi ultimi, però, sono stati reindirizzati alle attività commerciali che non rientravano nelle casistiche del lockdown. Come ad esempio commerci di piccola e grande distribuzione alimentare, farmacie, edicole e tabacchi.

Ultimo rapporto DIA in epoca covid

“La mancanza di liquidità espone molti commercianti all’usura, con un conseguente rischio di impossessamento delle attività economiche con finalità di riciclaggio e di reimpiego dei capitali illeciti” Proseguendo “tra i più esposti si segnalano gli alberghi, i ristoranti e bar, i bed & breakfast, le case vacanze e attività simili, i centri benessere e le agenzie di viaggi”.

Franco Gabrielli, Capo della Polizia

“In un momento in cui nel mondo c’è la necessità di forti immissioni di denaro per sostenere le economie in crisi e in cui molte aziende sono in difficoltà si creano le precondizioni per i criminali per andare al supermarket ed acquisire il controllo di aziende“. Si sottolinea nel second report di quest’anno “Il primo aspetto della minaccia dell’infiltrazione criminale nel tessuto economico è rappresentato dal riciclaggio del denaro provento di tutte le attività illecite che consente ai gruppi delinquenziali di investire nei richiamati settori”. E va avanti “con modalità variabili in base al know how a loro disposizione e alla quantità delle risorse da riciclare. Si registra, in proposito, il ricorso ad un crescente numero di piattaforme informatiche e di applicazioni online per assicurare rapidità ed anonimato nelle transazioni finanziarie”.

“Salto” di specie

Se nel commercio i reati commessi hanno subito un calo, quelli che sono aumentati lo hanno fatto in campo “informatico”. L’incremento è stato circa ddel 31%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che va dal 1 Marzo al 31 Luglio.

Serpeggiare nell’economia legale

E’ ciò che ha sottolineato Catherine De Bolle, il Direttore esecutivo dell’Europol. “Nel corso di questa pandemia ci siamo accorti di un incremento delle infiltrazioni della criminalità nell’economia legale. I fondi per la ripresa sono presi di mira e lo saranno ancor di più in futuro”.

Infiltrazione mafie in attività medicali

Altro fatto importante che riguarda proprio l’infiltrazione delle mafie nelle attività di fornitura di materiale sanitario e l’accaparramento di fondi europei per la ripresa economica del Paese, ma non solo quello Italiano

Agire subdolamente

“Le organizzazioni criminali potrebbero sfruttare i nuovi canali di finanziamento e i fondi che verranno appostati per la realizzazione e il potenziamento di opere e infrastrutture, anche digitali la rete viaria”

E ancora continua

“Le opere di contenimento del rischio idro-geologico, le reti di collegamento telematico; le opere necessarie per una generale riconversione alla green economy e tutto il cosiddetto ‘ ciclo del cemento ’ “.

Smaltimento di rifiuti speciali

“La massiccia immissione sul mercato di dispositivi sanitari e di protezione individuale, in molti casi considerati ‘infetti’ dopo l’utilizzo in ambienti a rischio, pone un problema di smaltimento di rifiuti speciali, settore notoriamente d’interesse della criminalità organizzata”.

Ciclo della sanità in fase covid

“Sono prevedibili, pertanto, importanti investimenti criminali nelle società operanti nel ciclo della sanità, siano esse coinvolte nella produzione di dispositivi medici (mascherine, respiratori) nella distribuzione (a partire dalle farmacie, in più occasioni cadute nelle mire delle cosche)” Andando avanti “nella sanificazione ambientale e nello smaltimento dei rifiuti speciali, prodotti in maniera più consistente a seguito dell’emergenza. Non va, infine, trascurato il fenomeno della contraffazione dei prodotti sanitari e dei farmaci”.

Tratta degli esseri umani

“La pandemia potrebbe indurre le organizzazioni criminali di matrice straniera attive nella tratta degli esseri umani. La pandemia potrebbe indurre le organizzazioni criminali di matrice straniera attive nella tratta degli esseri umani a sfruttare lo stato di emergenza internazionale, spingendo persone che vivono già gravi situazioni di disagio nei paesi di origine, verso le coste nazionali ed europee, estorcendo loro denaro o facendogli contrarre debiti onerosi. Debiti che potranno essere ripagati con l’avvio in attività criminali, come la prostituzione o il traffico e lo spaccio di stupefacenti“. Considerando i dati del Viminale, anche i reati relativi alla tratta degli esseri umani sono calati.

L’emergenza del sovraffollamento nelle carceri in emergenza covid

“Ha generato un forte allarmismo nella popolazione carceraria, sfociato anche in tentativi di rivolta”. Cosa è accaduto “A ciò si aggiunga come in coincidenza con l’emergenza sanitaria, sia stata concessa la detenzione domiciliare a numerosi detenuti in qualche caso anche in favore di boss mafiosi”

Articolo 41. bis

E a cosa ha portato “condannati definitivamente per reati gravi, molti dei quali sottoposti al regime di alta sicurezza e alcuni addirittura al regime detentivo di cui all’art. 41 bis ” Conclusioni della DIA “qualsiasi misura di esecuzione della pena alternativa al carcere per i mafiosi rappresenta un vulnus al sistema antimafia”. Leggi anche: Nuova ordinanza in Campania, De Luca non molla la presa. Domani l'ufficialità sul lockdown, l'annuncio Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
De Luca, Napoli zona rossa: “Non voglio vedere militari portare via le bare”. Si attende la nuova ordinanza