Tra i settori più colpiti dalla pandemia c’è sicuramente quello dei lavoratori del mondo della notte, che ha visto la sua economia fermarsi completamente.
Sono davvero tantissimi i locali, le discoteche e le sale da ballo costrette alla chiusura con entrate, dopo circa un anno, quasi a zero.
A farne le spese, però, sono soprattutto tutta una serie di addetti ai lavori.
Tra questi rientrano sicuramente i dj che da sempre vengono trattati come gli invisibili del suono, assieme ad altri, senza riconoscimenti né tutele.
Se per alcuni bisognerebbe già ora aprire "in sicurezza" c'è anche chi afferma che ciò non è possibile.
Ne ha anche parlato un po' di tempo fa Maurizio Luise conosciuto anche come "Lupo" degli Angels of love.
Sta di fatto che se non è possibile aprire in sicurezza, non si può solo aspettare che la curva si raffreddi.
Bisogna correre con il piano vaccini e provvedere alle misure di sostegno per le categorie della notte: ballerini, dj, costumisti, scenografi, truccatori e altri lavoratori dello spettacolo. (Napolitoday)
Non stanno meglio i lavoratori di ristoranti e bar in Campania
Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie).
Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati.
Permessa la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto;
nonchè fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Sospese le attività al dettaglio in zona rossa
Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità.
Questo sia negli esercizi di vicinato sia nelle medie e grandi strutture di vendita, anche compresi nei centri commerciali, purchè sia consentito l’accesso alle sole attività e ferme restando le chiusure nei giorni festivi e prefestivi.
Chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Restano aperte edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie.
Insomma un po' tutti quelli che lavorano col pubblico stanno soffrendo, c'è bisogno di aiuto e sostegni.
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