Campania zona rossa, dalle visite agli amici ai congiunti: cosa si può fare e cosa non si può fare. Vediamo oltre alla lista dei negozi e all'autocertificazione per poter uscire cosa effettivamente ci è concesso fare.
Campania zona rossa - I congiunti o gli amici potranno vedersi?
Questa è la domanda che nelle ultime ore attanaglia un pò tutti. Nelle zone rosse, di cui al momento fanno parte Lombardia, Campania, Calabria, Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana e Provincia autonoma di Bolzano, l’incontro con i congiunti e con gli amici non rientra tra i motivi che giustificano l’allontanamento dalla propria abitazione.
“Non è consentito far visita o incontrarsi con parenti o amici non conviventi, in qualsiasi luogo, aperto o chiuso” si legge chiaramente nel nuovo Dpcm.
Campania zona rossa - Ma è consentito assistere un parente o un amico non autosufficiente
Come riportato dal Dpcm “Nel caso si tratti di persone anziane o già affette da altre malattie, ricordate però che sono categorie più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile”, è la raccomandazione del governo.
E’ sconsigliato anche portare i bambini dai nonni
“È possibile ma fortemente sconsigliato, perché gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio da COVID-19 e devono quindi evitare il più possibile i contatti con altre persone.
Pertanto, questo spostamento è ammesso solo in caso di estrema necessità, se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore”, si legge nelle Faq pubblicate di recente sul sito del governo.
Per quanto riguarda i genitori separati o divorziati
Si chiarisce che “gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti anche tra Comuni di aree differenti”.
Inoltre per le zone rosse è vietato spostarsi all’interno del proprio comune eccetto per ragioni di lavoro, salute e necessità. Ogni spostamento, infine, va giustificato con autocertificazione.
Lockdown, è già pronto il decreto di Natale. Cosa si prevede e cosa succederà. Pur mancando ancora circa 40 giorni, sembra che il governo stavolta si sia anticipato e abbia già messo sul tavolo un nuovo decreto.
Le previsioni
rischiano sempre di essere azzardate. Tuttavia, adesso che qualche indicatore – l’Rt in primis – mostra di stare timidamente ripiegando, il governo comincia a ragionare su quale strategia adottare per rilanciare un po’ l’economia con l’arrivo delle tredicesime e insieme per evitare che una grande “abbuffata” natalizia si trasformi nell’innesco di una terza ondata del virus, per evitare insomma che Natale si trasformi nel bis di Ferragosto.
Lockdown – Ipotesi stop o allentamento del coprifuoco
Una delle misure restrittive che – curva dei contagi permettendo – potrebbe cadere è quella che impone adesso il coprifuoco dalle 22 alle 5 in tutta Italia.
È stata introdotta dal Dpcm del 3 novembre e quindi sarà in scadenza a distanza di un mese, il 3 dicembre. Se l’Rt che verrà diffuso venerdì 4 dicembre si sarà stabilizzato intorno a 1 o addirittura sotto l’1, il coprifuoco potrebbe decadere, lasciando così spazio all’apertura dei ristoranti e dei bar nella fascia serale e notturna.
Se invece i dati sui contagi non fossero sufficientemente rassicuranti, lo stop alla misura potrebbe essere rinviato più a ridosso di Natale per permettere quanto meno il cenone fra parenti stretti. O in alternativa essere spostato avanti di qualche ora, ad esempio iniziare anzichè alle 22 qualche ora più tardi.
Gli spostamenti tra Regioni
Lo scenario che cis i augura è quello che si possa arrivare a ridosso di Natale con le regioni tutte in zona gialla. Questo – teoricamente – darebbe spazio alla possibilità di spostarsi tra Regioni e di poter quindi raggiungere ad esempio la famiglia di origine se si trova lontana.
Una possibilità che comunque dovrà fare i conti con raccomandazioni, che saranno ancora una volta messe nero su bianco, a non riunirsi in più di 6 persone o giù di lì, a usare anche a casa mascherine e gel disinfettante e a mantenere il distanziamento di un metro. Regole sempre valide da osservare in modo stringente per proteggere in primo luogo gli anziani ma non solo.
Lockdown – Negozi
Uno degli obiettivi è poi quello – quantomeno – di arrivare a uno stadio in cui sia calato il sipario sulle regioni rosse, transitate nel frattempo almeno in zona arancione.
Questo permetterebbe – nel periodo che precede il Natale – di riaprire i negozi che hanno dovuto abbassare le saracinesche specie nelle Regioni rosse del Nord.
E di togliere i lucchetti ai centri commerciali che oramai nel week-end sono a luci spente anche in molte delle regioni gialle che hanno emanato proprie ordinanze.
Questo allentamento permetterebbe di rilanciare un po’ i consumi stagnanti dopo il boom del terzo trimestre. Certo, anche il rito dei regali natalizi andrà con ogni probabilità regolato con raccomandazioni e divieti per evitare che si trasformi nel “cavallo di Troia” della terza ondata.
Mercatini di Natale
Non sembrano destinati a riaprire i tradizionali mercatini di Natale, il cui stop è arrivato – perentorio e con molto anticipo sui tempi – già il 3 novembre con l’ultimo Dpcm.
Molto difficile che il Governo ci ripensi perché queste iniziative rischiano fortemente di esporre le città ad assembramenti difficilmente regolabili.
Lockdown – Messe
In questo caso si ipotizzano regole restrittive con funzioni a numero chiuso. Per i credenti non potrà essere un Natale come ogni anno. Le messe strapiene nel chiuso delle chiese in pieno inverno non sono compatibili con il virus. Ed anche per le messe della vigilia di Natale – che con il coprifuoco attuale non sarebbero possibili – potrebbe esserci un anticipo di orario.(Ilsole24Ore)
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