Morta soffocata da polpetta. Una donna di ottanta anni è stata trovata morta nella sua abitazione di via XX Settembre, al secondo piano di un palazzo, a Castelraimondo(Macerata).
A dare l’allarme sono stati i vicini, insospettiti per l’anziana non rispondeva alle loro chiamata. Intorno all’1 hanno hanno chiamato i soccorsi.
Da Matelica è giunta l’ambulanza del 118, ma gli operatori dell’emergenza sanitaria, una volta giunti sul posto hanno constatato che per l’80enne non c’era purtroppo più nulla da fare.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Castelraimondo(MC), per i rilievi di legge.
La pensionata è morta soffocata da una polpetta mentre stava cenando
Una volta entrati hanno trovato la signora riversa a terra, caduta con il corpo in avanti. In base ad una prima ricostruzione dei fatti la pensionata stava pranzando da sola e a causa di una polpetta andata di traverso, sarebbe caduta, battendo il naso per terra. Il decesso sarebbe sopraggiunto per soffocamento.
Cadendo avrebbe riportato ferite al volto, che spiegano il sangue trovato a terra.
La notizia della tragedia, comunità sotto choc
La donna, I.G. pensionata, era residente da tempo nello stabile in via XX Settembre dove vive un’altra famiglia. La notizia della tragedia ha scosso la comunità del comune marchigiana si è immediatamente diffusa a macchia d’olio, lasciando tutti sotto choc.
La salma è stata condotta all’ospedale di Camerino, dove è stata svolta l’ispezione cadaverica, poi è stata riconsegnata ai familiari. I funerali sono celebrati questa mattina alle ore 10.30 nella chiesa della Sacra Famiglia a Castelraimondo.
Un altro dramma sempre oggi in Campania
Un grave incidente sul lavoro si è verificato in Alta Irpinia, a Lacedonia. Un operaio 21enne di Ercolano è stato trasportato con l’eliambulanza all’ospedale Cardarelli di Napoli. È accaduto ieri pomeriggio nell’area industriale “Calaggio”, nei pressi dell’autostrada.
Il giovane operaio, impegnato nella rimozione di lastre in cemento e amianto da un capannone industriale in via di ristrutturazione, è precipitato da un’altezza di circa 12 metri. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi che hanno provveduto a eseguire i rilievi. Indagini in corso.
Crolla trave del capannone sul camion: l’operaio Michele muore a 35 anni. (Articolo del 10 settembre)
Crolla trave. Tragedia sul lavoro. Drammatico incidente sul lavoro nel tardo pomeriggio di ieri 9 settembre nella zona industriale di Villacidro, nel Sud Sardegna.
I Fatti
Un autotrasportatore di 35 anni, Michele Murgia, è rimasto incastrato nella cabina di guida del su tir sul quale si è
abbattuta parte di una parete prefabbricata in calcestruzzo. Tutto accuso del crollo di una trave.
I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per estrarre l’uomo dall’abitacolo per soccorrerlo e consegnarlo agli operatori del 118 presente sul posto con l’elisoccorso. Ma quando finalmente ci sono riusciti, per l’uomo, originario di Villacidro dipendente della locale ditta Pittau, era già troppo tardi.
Sull’incidente
E’ stata aperta un’inchiesta per accertare le cause del crollo. Secondo una prima ricostruzione da parte dei carabinieri locali e degli stessi vigili del fuoco, il container caricato sul camion avrebbe urtato con la parte superiore la traversa in cemento armato sopra l’ingresso del capannone.
E l’urto ha fatto prima traballare e poi crollare l’intera parete dello stabile che ha travolto la cabina del pesante mezzo di trasporto. L’incidente è avvenuto in uno dei capannoni della Macar, azienda che occupa di commercio e ingrosso di prodotti alimentari.
Non è il primo incidente sul lavoro con un esito drammatico delle ultime settimane.
Qualche giorno la tragedia è avvenuta in un’azienda a Cavallermaggiore, in provincia di Cuneo, dove un ragazzo di 22 anni è morto.
Secondo quanto ricostruito, il giovane era impegnato con il fratello in una verifica sul tetto di un silos che era colmo di mangime: quando i due hanno aperto la copertura sarebbero stati investiti dalle esalazioni e hanno perso i sensi cadendo nel vuoto.
Ad avere la peggio è stato Davide Gennero. Alla fine di agosto, al primo giorno dopo le ferie, è deceduto invece Giovanni Manente, dopo essere precipitato nel vuoto da una altezza di oltre sei metri mentre stava eseguendo alcuni lavori in un capannone industriale di Breganze, in provincia di Vicenza. (Fanpage)
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