Continua il braccio di ferro tra le regioni ed il premier Draghi, tant'è che i governatori di queste ultime hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio. La missiva contiene le richieste che i presidenti delle regioni hanno avanzato al governo centrale.

Le regioni scrivono a Draghi

"In ragione dell’approssimarsi della stagione estiva caratterizzata dall’ora legale e, in considerazione della riapertura delle attività sociali e culturali: si propone di valutare il differimento dell’interruzione delle attività e della mobilità dalle ore 22 alle ore 23", la prima richiesta delle regioni è lo slittamento del coprifuoco. Le regioni, quindi, chiedono a Draghi un maggior controllo sul territorio, al fine di evitare assembramenti: "Si rende necessario che le norme previste dal prossimo provvedimento vengano accompagnate da serie misure di controllo del territorio. Per il rispetto delle prescrizioni di legge, al fine di evitare assembramenti e conseguentemente aumento di contagi". Il focus, quindi, si sposta sulle attività ristorative, all'aperto o al chiuso che siano: "Si ritiene necessario consentire, nel rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, l’effettuazione dei servizi di ristorazione sia al chiuso che all’esterno, senza differenze di trattamento con riguardo agli orari di somministrazione (pranzo, cena). Una tale previsione rischia di discriminare gli esercizi che dispongono degli spazi esterni rispetto a coloro che non ne dispongono".

Capitolo scuola

Il caos che regna nel mondo scuola è evidente, così come quello che ha caratterizzato le decisioni delle istituzioni. "Prendiamo atto, con amarezza, delle decisioni emerse nel Consiglio dei ministri in relazione al tema della percentuale minima per la didattica in presenza per le scuole superiori. In contrasto con le posizioni concordate in sede di incontro politico, alla presenza di cinque ministri, dei presidenti di regioni e province autonome, Anci e Upi" si legge in un passo della missiva.

Via alle riaperture

Le regioni hanno chiesto a Draghi di anticipare le riaperture delle palestre già al 26 aprile, rispettando tutte le restrizioni imposte. Specificando che si tratterebbe di: "Una riapertura coerente anche con le altre misure. In ragione del fatto che nel decreto si prevede la possibilità di esercitare tutti gli sport da contatto all’aperto". Riaperture che dovranno coinvolgere anche wedding e piscine al chiuso: "Si richiede di inserire un’apposita previsione per la riapertura delle piscine al chiuso. Parimenti si richiede di prevedere la riapertura del settore del wedding. Si sottolinea la necessità della previsione di un’apposita norma, nel prossimo decreto, che consenta di modulare le aperture delle attività in relazione all’andamento della situazione epidemiologica". Uniformando le date di riapertura di altre tipologie di attività. Come richiesto da regioni e province autonome: "Si evidenzia la necessità di uniformare le date di riapertura degli spettacoli all’aperto e degli eventi sportivi all’aperto. Ciò al fine di evitare incomprensibili discriminazioni. Con riferimento invece ai parchi tematici si chiede di valutare l’anticipazione dell’apertura, parimenti alle attività dei mercati". Leggi anche: Riaprire ristoranti al chiuso e posticipare coprifuoco. Salvini sfida Draghi Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo  
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