Zona rossa e arancione. Potrebbero cambiare ancora colore alcune regioni della Penisola. Si attende una nuova ordinanza da parte del ministro Roberto Speranza.
Zona rossa: attesa per la nuova ordinanza di Speranza
Atteso per oggi il report dell'Istituto Superiore di Sanità che potrebbe prevedere un cambio di colore per alcuni territori a partire dal 22 marzo. Attesa la stretta sulle seconde case nel periodo delle festività per Pasqua e la possibile fine delle restrizioni per alcuni territori dalla prossima settimana.
Rischia molto la Toscana, Calabria e Valle d'Aosta, che potrebbe finire in rosso.
Zona rossa e arancione: le regioni che cambiano colore oggi con l'ordinanza di Speranza
Con l'ordinanza del 15 marzo e il decreto legge di Mario Draghi la zona gialla è scomparsa dalla cartina dell'Italia, eccetto per la Sardegna che è zona bianca. In via precauzionale anche le regioni che hanno numeri del contagio meno preoccupanti sono in arancione.
Il sito del governo ricorda che il decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30 e il dpcm 2 marzo 2021 hanno disposto l’applicazione di misure restrittive per il contenimento del contagio da COVID-19.
Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, in tutte le zone gialle si applicano le disposizioni previste per le zone arancioni. Il 3, 4 e 5 aprile 2021, su tutto il territorio nazionale (tranne che nelle zone bianche), si applicheranno le restrizioni previste per le zone rosse.
Da lunedì 15 marzo 2021 in base alle ordinanze del Ministero della Salute del 5 marzo 2021, del 12 marzo 2021, del 13 marzo 2021 e del 27 febbraio 2021, le ripartizioni sono così ricomprese:
In zona bianca: Sardegna;
Calabria, Liguria, Sicilia, Valle d’Aosta gialle;
In zona arancione: Abruzzo, Basilicata, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Umbria;
Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia di Trento, Puglia, e Veneto zona rossa
L' Ansa ricorda che qualsiasi siano i risultati del prossimo monitoraggio e le eventuali ordinanze firmate dal ministro Roberto Speranza, in tanti confidano già nei dati del report che sarà pubblicato invece la prossima settimana.
Per quella data potrebbe aprirsi per diversi territori la possibilità di andare in arancione e di essere quindi sottoposti a minori restrizioni.
Il Molise spera di tornare in zona arancione
Per questo l'unica regione che spera di passare dalla zona rossa a quella arancione è il Molise. Toscana, Valle d'Aosta e Calabria sono a rischio zona rossa.
In Valle d'Aosta però i numeri dicono che la situazione è peggiorata soltanto questa settimana e quindi i dati non dovrebbero fare parte del report #44 dell'Iss che deciderà i colori dei territori. In ogni caso il dato dell'incidenza e il parametro dei 250 casi settimanali ogni mille abitanti è ancora rispettato anche se l'indice di contagio Rt è sopra 1,5.
La regione potrebbe finire lo stesso in zona rossa su sua richiesta e con il consenso di Speranza come è successo ad altri territori. In Toscana invece rischiano la zona rossa a livello provinciale, oltre a Pistoia e Prato, Arezzo e Grosseto.
In ogni caso il governatore Giani dice che l'aumento del contagio "ce lo aspettavamo: siamo a 246 contagi su 100mila abitanti quindi sotto la soglia di 250, la Toscana quindi può pensare, ragionevolmente, di rimanere in zona arancione anche per la settimana prossima".
Le regioni che potrebbero essere (relativamente) libere a Pasqua
Campania e Molise sono invece in zona rossa da due settimane e quindi, secondo le regole, in teoria potrebbero tornare in zona arancione. Tra le due chi vede un abbassamento dei contagi è il Molise ma la percentuale di occupazione delle terapie intensive nella regione è del 44% contro il 37% della media nazionale.
La Sardegna dovrebbe restare zona bianca anche se ha numeri in lieve peggioramento. Intanto il tasso di positività, cioè il rapporto tra positivi e tamponi, è oggi al 7%.
La stretta delle Regioni sulle seconde case
Oggi che le regioni vogliono blindare le seconde case in occasione della Pasqua. Attualmente, spiega il sito del governo, sia in zona rossa che in arancione il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione.
Sia il Decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2 che il Dpcm del 14 gennaio 2021 non hanno reiterato l’esclusione delle cosiddette seconde case (abitazioni non principali) ubicate fuori regione dal novero delle proprie abitazioni cui è sempre consentito il rientro. Le faq recitano:
È possibile fare rientro nella cosiddetta “seconda casa”? Se sì, ci sono dei limiti?
Dal 16 gennaio 2021, le disposizioni in vigore consentono di fare "rientro" alla propria residenza, domicilio o abitazione, senza prevedere più alcuna limitazione rispetto alle cosiddette "seconde case". Pertanto, proprio perché si tratta di una possibilità limitata al "rientro", è possibile raggiungere le seconde case, anche in un'altra Regione o Provincia autonoma (da e verso qualsiasi zona: bianca, gialla, arancione, rossa), solo a coloro che possano comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del Decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2.
Attualmente in Valle d'Aosta e in Alto Adige così come in Sardegna è vietato andare nelle seconde case. Anche in Toscana il governatore Giani sta per vietarlo anche se il Tar ha bocciato la precedente ordinanza con la quale permetteva il raggiungimento della seconda casa da un’altra regione soltanto a chi avesse il medico di famiglia in Toscana.
In Campania invece il provvedimento del governatore Vincenzo De Luca vieta di raggiungerle ma solo a chi è residente nella regione. Chi viene da fuori, invece, come chiarito dalle faq di Palazzo Chigi, è libero di andare.
Per questo, spiega il quotidiano, fonti di governo fanno sapere che in queste ore si valuta l’impugnativa delle ordinanze di Sardegna, Val d’Aosta, Alto Adige che hanno vietato l’ingresso nei loro territori ai proprietari di seconde case a meno che non debbano raggiungerle per motivi di lavoro, di salute o di necessità. (Fonte
Today)
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