E' deceduto anche il secondo uomo ripreso nel video delle polemiche diffuso nei giorni scorsi all'ospedale Cardarelli di Napoli, che ritraeva un paziente deceduto mentre era nel bagno del pronto soccorso. Lo si apprende da fonti dell'ospedale partenopeo.
Nel video, girato e diffuso da uno dei pazienti, dopo l'immagine choc dell'uomo morto, veniva inquadrato un signore anziano sulla barella con il cibo ancora impacchettato ai piedi della lettiga.
L'uomo, 84 anni, morto oggi alle ore 17, era di Portici. Il video e' diventato virale in pochi minuti ed ha ricevuto una dura reazione da parte della dirigenza dell'ospedale Cardarelli. La Procura ha intanto aperto un fascicolo per indagare sul decesso ripreso con il telefonino.
Cardarelli sotto accusa, la nipote del morto in bagno: “Dov’erano tutti?”
“Morire così non è accettabile era mio nonno, il mio migliore amico, e voi l’avete ammazzato nel modo più brutale di tutti, con la menzogna”. A parlare è Tatiana, la nipote di Giuseppe Cantalupo, l’84enne deceduto in un bagno del Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli e ripreso nel video che ha fatto poi il giro del web.
Tatiana racconta cosa ha significato per la sua famiglia perdere un caro in circostanze così tragiche e improvvise: “Il vero virus è l’egoismo delle persone che non sanno prendersi cura dei pazienti. Pazienti che vengono abbandonati in un letto, al loro destino, ormai quasi deciso“.
E poi il suo commento sul video: “Il video è brutale, e conferma ciò che sostengo: l’indifferenza umana. Quando giungi in ospedale ormai sei condannato e i tuoi familiari insieme a te. Chi è a casa non riceve alcuna chiamata dall’ospedale. Così è capitato anche a noi, nessuno ci ha dato notizia“.
Cardarelli, la telefonata ai familiari: “Il paziente è stabile”
Tatiana continua il tragico racconto: “Unica chiamata il giorno dopo, al mercoledì dal ricovero, per dirci che era stabile, poteva anche stare senza maschera per l’ossigeno, per un po“.
Fino ad arrivare alla telefonata che nessuno vorrebbe mai ricevere: “Ma, dopo poche ore, squilla di nuovo il telefono, stavolta per dirci che mio nonno era morto. Da vigliacchi, non hanno avuto il coraggio di dirci le condizioni in cui era stato ritrovato“.
La ragazza continua a chiedersi: “Come si è ritrovato solo in quel bagno? Come ci è giunto? Non era in condizioni di giungere al bagno autonomamente. Dov’erano gli infermieri? I dottori? Dov’erano i controlli?“.
“Nonnino, ti faremo giustizia”
Sembra però che non finisca qui: “Neppure il riconoscimento del corpo ci hanno permesso di fare. Di una cosa sono certa: mio nonno merita giustizia, e non ci fermeremo finché non saranno accertate colpe e responsabilità“.
“Nonnino non ti preoccupare ti daremo la giustizia che meriti, perché eri un uomo meraviglioso e non meritavi di essere trattato così. Questa storia non può, e non deve andare nel dimenticatoio“.
E conclude: “Questa storia deve giungere a chi di competenza, affinché si attivi per poter migliorare la situazione di tanti altri anziani che si ritrovano soli in un ospedale“.
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