scontri a roma

ROMA. Momenti di forte tensione si sono registrati durante la manifestazione Pro Palestina a Roma, nonostante il divieto imposto dalla questura. L’evento, organizzato per commemorare l'anniversario dell'attacco di Hamas a Israele, ha visto migliaia di persone radunarsi a piazzale Ostiense, dove inizialmente i dimostranti intonavano slogan contro figure politiche come Giorgia Meloni, Joe Biden e Benjamin Netanyahu.

Lo scoppio degli scontri

Dopo le prime ore pacifiche, la situazione è degenerata quando i manifestanti hanno cercato di sfondare il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine per dare inizio a un corteo non autorizzato. La reazione della polizia e dei militari non si è fatta attendere, con l’uso di idranti e cariche antisommossa per disperdere i dimostranti, che a loro volta hanno lanciato bottiglie, fumogeni e bombe carta.

I feriti

Almeno tre ragazzi sono rimasti feriti negli scontri, tutti con ferite alla testa che hanno provocato una notevole perdita di sangue. Tra i feriti c'era anche una ragazza. La situazione è rimasta tesa per diverse ore, e prima dell'inizio della manifestazione, 19 persone erano state portate in Questura per valutare la loro posizione e l’eventuale rilascio di un foglio di via.

Reazioni istituzionali

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha dichiarato che la manifestazione era stata vietata per motivi di sicurezza, ma ha promesso che il corteo sarebbe stato gestito con equilibrio: "Iniziativa illegale, gestiremo con equilibrio il corteo."

L'episodio ha sollevato nuovamente preoccupazioni per la sicurezza, soprattutto in vista del Giubileo, con il questore di Roma che ha ricordato il livello di allerta 2 per il terrorismo nel Paese.

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