In Campania una preoccupante percentuale di donne non è indipendente. Ciò vuol dire che non si dedicano né allo studio né al lavoro e sempre più spesso restano intricate in quella fitta "rete" sociale che le vuole tutte per la "famiglia".
Alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita nel 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, si fa luce sul grande problema dell'occupazione femminile in Campania. Serve un piano occupazionale, e i fondi necessari per attivarlo.
Donne in Campania, la proposta dell'Assessora Filippelli
"Quasi il 36% delle donne in Campania non lavorano e studiano". Lo ha dichiarato l'assessora alla Formazione professionale Armida Filippelli durante un webinar sul Women new Deal promosso dal Pd della Campania.
Filippelli ha assicurato che la Campania si impegnerà per mettere in atto un "Piano regionale per l'occupazione femminile. Bisogna destinare più risorse su questo obiettivo perché le donne non siano più costrette a scegliere tra lavoro e famiglia. Il women new deal deve essere declinato su base regionale".
Tra l'altro Camilla Sgambato, responsabile Scuola della segreteria Pd, ha sottolineato che "Se la diffusione dei nidi è al 35% in Europa e al 27% in Italia, in Campania è ferma al 9%. È un dato che grida vendetta".
Donna: indipendenza contro violenza
Secondo l'Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali, quasi una donna su quattro con una relazione in corso o passata subisce violenza fisica e/o sessuale da parte del partner o ex partner.
E sempre più spesso è la dipendenza economica il motivo che spinge molte donne a non troncare le relazioni violente. Sentirsi irrimediabilmente vincolate - per ragioni che vadano oltre a un qualsiasi tipo di sentimento - al marito, al fidanzato, al partner violento, è un'ulteriore ostacolo al processo di distacco e allontanamento necessario per chiudere i rapporti non sani.
E proprio per questo, lavorare a un piano occupazionale - come propone l'assessora Filippelli per la Campani - non è solo un diritto di tutte le donne. È anche un metodo vincente per contrastare la violenza.
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